Una medaglia molto particolare

La medaglia della Maratona di Firenze di quest'anno mescola arte e storia. Ed è bellissima.

La medaglia della maratona di Firenze di quest’anno è molto particolare e ci è piaciuta assai. Il perché lo spiega bene Anna Castiello, che ci ha mandato questa interessantissima lettura dei significati nascosti o meno. Un motivo in più per conservarla con cura. Grazie ad Anna per avercela inviata e complimenti per la profondità dell’analisi! 


Evoluzione. Radici. Innovazione: la medaglia della XXXV edizione della Maratona di Firenze

Firenze Marathon: presentata la medaglia della XXXV edizione

Evoluzione. Radici. Innovazione.
Queste le parole chiave della 35esima edizione della maratona di Firenze, una delle più attese in Italia, che ad oggi prospetta un’affluenza di circa cinquemila runners – con iscrizioni ancora in corso.
Se già avevamo avuto un primo sentore di cambiamenti con il trasferimento del marathon expo da Campo di Marte alla stazione Leopolda, ove sarà allestito un vero e proprio villaggio fitness, è con la presentazione della medaglia, avvenuta ieri 24 Ottobre 2018, che ne abbiamo avuto piena conferma.
La medaglia si presenta con una forma circolare, bronzata sui bordi. Su uno sfondo blu elettrico troviamo posizionato al centro – in bronzo – la forma stilizzata di un uomo nell’atto della corsa.
All’apparenza, niente richiami alla città di Firenze, simbolo del Rinascimento per antonomasia e fulcro delle attività artistiche letterarie e scientifiche del post medioevo.
Ma è davvero così?
Analizziamo i dettagli.

Sullo stesso sfondo si possono intravedere linee che richiamano all’uomo vitruviano.
Ecco qui il riferimento alla cultura rinascimentale italiana, con un omaggio neanche troppo velato al maestro Leonardo da Vinci (di cui proprio nel 2019 ricorre il 500 anniversario della morte, la cui commemoraziine prenderà il via proprio con la manifestazione podistica più attesa dell’anno).
Altro elemento d’innovazione, che allontana questa medaglia dalle precedenti, è l’insolita scelta del blu, sostituito al colore simbolo della città che notoriamente è il viola.
Il motivo è semplice: il blu elettrico è la firma dell’autore, Clet Abraham, che vuole in questo modo personalizzare la medaglia e avvicinarla alla sua arte.
(Il blu ricorda il fondo dei cartelli di prescrizione della segnaletica stradale)
Non tutti conoscono questo artista contemporaneo, francese di nascita ma fiorentino d’adozione, che pochi anni fa decise di aprire il proprio studio proprio a Firenze (in via dell’Olmo, 8).
Clet è noto, tra le altre, per la sua attività di personalizzazione di segni e simboli di uso comune e dal messaggio standardizzato.
Un esempio noto, l’applicazione di stickers sui cartelli stradali.

Perché?

Per fornire una chiave di lettura su più livelli, senza intaccare, però, lo scopo principale.
Per dare un messaggio di reversibilità e di non unilateralità, ha spiegato l’artista a chi più volte, in passato, lo ha accusato di “imbrattare” i cartelli.
Ed è così che la medaglia per i finisher di Firenze 2018 prende vita.
Le radici, dell’uomo e della cultura fiorentina, rappresentate dal richiamo a Leonardo da Vinci.
L’evoluzione, della stessa figura umana, nell’atto della corsa.
L’innovazione, con l’introduzione di nuovi significati che si adattano e si plasmano al passato senza sostituirlo.
Sul web e in particolare sui social, non sono tardate le reazioni a caldo dei runners.
Le critiche sono soprattutto negative, e dalla medaglia sono poi passate a un giudizio sull’intera manifestazione.
La scelta di affidare a Clet la realizzazione della medaglia è un altro passo nel percorso di crescita della maratona, citando le parole dell’assessore allo sport Vannucci che ieri a Palazzo Vecchio ha presentato la medaglia insieme alla presidente della Commissione cultura e sport Maria Federica Giuliani, al presidente di Firenze Marathon Giancarlo Romiti e allo stesso Clet.
I maratoneti che hanno già partecipato negli anni passati sanno cosa significa correre a Firenze.
Vuol dire trovare una città attiva e coinvolta nella manifestazione, km dopo km.
La maratona di Firenze la corrono tutti, non solo i migliaia di partecipanti al via.
La corrono i volontari ai ristori, che durante le sei ore previste per il completamento del percorso, sono alle postazioni con qualsiasi condizione climatica sempre con il sorriso e una parola di incoraggiamento. La corrono i volontari della CRI, il servizio scopa per gli atleti ritirati, le band che si alternano in numerosi punti della città e accompagnano per un tratto i podisti con la loro musica. La corrono i turisti, i cittadini, che con rispetto fermano le loro automobili – e persino l’attraversamento pedonale – per permettere il transito dei corridori.
La maratona di Firenze la corriamo tutti.
E la medaglia all’arrivo non è che un simbolo, un riassunto del sudore e delle lacrime di quei 42km percorsi con le gambe e con il cuore.

(Anna Castiello)

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