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Allbirds ha presentato la M0.0NSHOT, una sneaker in lana con suola in bioplastica, dichiarata Carbon Zero, senza impatto ambientale durante il ciclo di vita.
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La tomaia è realizzata con lana da una fattoria neozelandese passiva, riducendo l’impatto ambientale, ma usa ancora un po’ di plastica per elasticità.
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Allbirds ha sviluppato un sistema di calcolo per compensare l’inquinamento prodotto dalla lavorazione industriale e condividerà le conoscenze per ridurre l’impronta ambientale con altre aziende.
Allbirds ha presentato al Global Fashion Summit di Copenhagen una sneaker simile a una calza in lana, con una suola in bioplastica che, secondo il brand australiano, non aggiunge emissioni all’atmosfera durante il suo ciclo di vita.
La M0.0NSHOT è tutta grigia ed è realizzata con lana da una fattoria neozelandese passiva, che cioè sottrae anidride carbonica dall’atmosfera, invece che emetterne. Proprio grazie alla produzione di una parte della scarpa (cioè la tomaia), Allbirds può vantare il primato per questo modello di prima scarpa Carbon Zero, cioè senza alcun impatto ambientale.
Da sempre attenta all’ambiente
Mentre tanti brand hanno effettuato la transizione ecologica (alcuni la stanno ancora facendo) in tempi più o meno recenti, Allbirds – anche per la più giovane età, è sempre stata molto attenta al suo impatto ambientale.
Da sempre utilizza materiali riciclabili o naturali come la lana merino per le tomaie e mescole per le intersuole di derivazione altrettanto organica.
Fino a oggi era riuscita a ridurre notevolmente l’impronta ambientale dei suoi prodotti ma non raggiungendo mai il valore neutro, ossia lo zero. Sembra esserci finalmente riuscita con questo modello che ha tutte le caratteristiche di una scarpa “lunare”:
– è grigia, probabilmente poiché non usa colorazioni che aumenterebbero l’impatto
– è a stivaletto (o polacchina)
– non ha allacciatura, anche per ridurre le componenti e quindi gli scarti in fase di smaltimento.
Allbirds aveva già ottenuto risultati notevoli riducendo di parecchi kg la produzione di anidride carbonica per ogni singola scarpa ma con questo modello punta, come detto, allo zero.
Naturalmente, essendo necessaria una lavorazione industriale, è evidente che alcuni passaggi di produzione producono inquinamento, ma questo è compensato da altre fasi a impatto negativo, che, nel bilancio complessivo, portano appunto l’impronta delle M0.0NSHOT a essere nulla.
Per arrivare a questo risultato Allbirds ha messo a punto un sistema di calcolo (non certificato, per ora) di cui riconosce le debolezze, sostenendolo comunque come una strada verso il progresso. Come dice un loro responsabile, “Si tratta di progresso, non di perfezione. Potremmo passare decenni a discutere i punti più sottili del sequestro del carbonio, oppure possiamo innovare oggi con un approccio basato sul buon senso”.
Ancora un po’ di plastica
Dato che le lane usate nella tomaia non raggiungono ancora le prestazioni in termini di elasticità e deformabilità richiesti dal mercato, anche le M0.0NSHOT usano ancora un po’ di plastica sotto forma di nylon e poliestere riciclati.
L’intersuola è invece costituita al 70% da bioplastica, un notevole balzo in avanti rispetto al 18% delle Futurecraft.Footprint trainer del 2021.
Il segreto è il processo chiamato schiumatura supercritica che prevede l’iniezione di gas nell’intersuola, rendendola più resistente e leggera e riducendo la necessità di additivi sintetici ad alto impatto ambientale.
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Sulla parte anteriore della scarpa c’è una faccina sorridente in bioplastica realizzata dall’azienda californiana Mango Materials: la sua produzione utilizza le emissioni di metano catturate da un impianto di trattamento delle acque reflue, che vengono poi digerite dai batteri e trasformate in un biopoliestere chiamato PHA.
E non è finita: per contenere lo spazio occupato dall’imballaggio, le M0.0NSHOT saranno confezionate sottovuoto e consegnate solo con mezzi elettrici e trasportate da navi alimentate da biocarburante.
Ciclo di vita
Se però Allbirds è riuscita a produrre una scarpa a impatto zero, questo vale fino al momento della vendita. Non si può affermare infatti che lo smaltimento delle stesse sia neutro. Al riguardo il brand è sincero nel dire di non avere una soluzione definitiva, e che anche ritirarle e smaltirle non è una soluzione ottimale.
Va registrato comunque il loro impegno nel trovare collettivamente una soluzione: per questo si sono impegnati a condividere le loro conoscenze con altri produttori che vogliano ridurre la propria impronta ambientale, in modo da fare uno sforzo corale per pesare sempre di meno sul nostro pianeta.
La M0.0NSHOT sarà commercializzata la prossima primavera.