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Per molti, completare le sei maratone Abbott rappresenta il sogno di correre in tre continenti e ricevere la prestigiosa medaglia a sei stelle.
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La sfida richiede costi elevati e iscrizioni complesse, spesso tramite sorteggio o agenzie specializzate. La preparazione fisica è un impegno non alla portata di tutti.
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Le SuperHalfs offrono un circuito di mezze maratone in cinque città, con una medaglia equivalente. Meno impegnative ma altrettanto gratificanti, rappresentano un’alternativa accessibile e avvincente.
Per molti maratoneti rappresenta il coronamento di un sogno: completare tutte e sei le maratone del circuito Abbott e ricevere la famosa medaglia a sei stelle. Un percorso che ha portato a correre in lungo e in largo in tutto il mondo: da Berlino a Londra, passando per Tokyo e approdare in America, per le strade di Boston, Chicago e New York. 3 continenti, 6 maratone, 253,17 chilometri il tutto per ottenere una medaglia simbolo di un percorso fatto di esperienze, insegnamenti, emozioni e ricordi.
Non per tutti
Non un sogno alla portata di tutti, vuoi per il costo e le modalità di iscrizione alle singole gare, che per lo più avvengono per sorteggio oppure via agenzie specializzate nell’organizzazione di trasferte di gruppi di sportivi, in grado di garantire nel pacchetto del viaggio anche il pettorale di partecipazione alla gara.
Da non sottovalutare anche l’impegno richiesto al proprio fisico, perché ricordiamo che correre una maratona non è scontato né banale. A qualsiasi livello la si corra, la maratona richiede impegno, dedizione, costanza e un’adeguata preparazione che non tutti sono in grado di riuscire a rispettare. E va benissimo così. Non l’ha mica ordinato il dottore che un runner debba per forza almeno una volta nella vita arrivare a correre i 42 chilometri e 195 metri, figuriamoci correrne sei!
Mezze maratone protagoniste
Se quella delle Six World Major non credi essere una sfida nelle tue corde, quella delle SuperHalfs potrebbe invece fare al caso tuo.
Si tratta di un circuito di 5 gare, mezze maratone, da completare nell’arco di 36 mesi per aggiudicarsi la SuperMedal, l’equivalente della medaglia a sei stelle. Lisbona, Praga, Copenhagen, Cardiff, Valencia a cui si aggiungerà Berlino a partire dal 2024, portando da 5 a 6 le gare del circuito SuperHalfs. Come per le Major anche queste gare possono essere completate in qualsiasi ordine.
For the thrill of travel. And for the joy of saying “I did it!”
Una distanza meno impegnativa, sia da correre che da preparare. Delle mete più facilmente raggiungibili e accessibili, a livello economico e organizzativo. Un’alternativa al circuito Abbott per ampliare a un pubblico più vasto l’esperienza di prender parte a una grande serie di eventi.
Il dove è relativo
Siamo sognatori che tuttavia corrono con i piedi ben saldi per terra. Al di là dell’aspetto romantico c’è il chiaro tentativo di creare un nuovo business in un terreno fertile come quello delle gare podistiche. Più persone, più prestigio, più incassi. È una concatenazione di eventi che si susseguono, l’uno come conseguenza dell’altro.
E poi in contrapposizione a questi grandi eventi internazionali c’è chi ancora preferisce partecipare a manifestazioni meno mainstream, dove il pubblico non è così numeroso e il percorso di gara ti porta a perderti per qualche campagna dell’entroterra. Gare che conservano una gestione più semplice e grossolana, con expo modesti e un ambiente più intimo, nel bene e nel male. Gare in cui chi partecipa non è portato in trionfo come un eroe. È trattato semplicemente come una persona. Una persona che sarà felice di aver raggiunto un nuovo traguardo e di aver ricevuto una medaglia, di qualsiasi forma, dimensione e materiale sia fatta. Una persona felice di aver corso che alla fine potrà dire “ehi, ce l’ho fatta!”.