Buttarsi giù dal letto

Spesso mi chiedo quanto sia masochista la categoria “runner”, intendo chiunque corra per diletto, per scelta, per amore insomma, perché gli piace.

Per tempo ho pensato che un buono strumento di rilevazione, potesse essere il momento della giornata in cui si sceglie letteralmente di “alzare le chiappe”, allacciare le scarpe e uscire.

Un’insana abitudine?

La tendenza era di associare caratteri di quelli del tipo: “mi piego ma nun mi spiezzo” come i runner più caparbi e allo stesso tempo più masochisti. Dico questo perchè sento che, agli occhi altrui, un po’ ne faccio parte. Uno dei motivi principali di questa tendenza diciamo alla “De Sade” risiedeva nel fatto che ho sempre amato correre la mattina presto, quando la città dorme (o almeno il 70% della popolazione considerata “mentalmente sana” non si è neppure ancora sciacquata la faccia). Una consuetudine che appunto, non ha mai riscosso grande popolarità tra le mie cerchie di conoscenze.

Non riesco bene a ricordare quando è iniziata, ma sento che quando è inverno ed è ancora più “mission impossible” uscire alle 6.15 o giù di lì, con -4°, ecco sento che mi pizzicano i piedi. E non è il freddo: mi succede quando sono ancora in casa e sono al caldo, deduco quindi che sia la voglia di uscire.

Visto che appunto sono stata sempre un po’ presa come la tuonata (detta anche folle/pazza/evidentemente non sei mai stanca e/o soffri di insonnia grave) che va a correre presto, un po’ ci avevo fatto l’abitudine al fatto che non fosse diffusa come pratica nella razza italiana. Nelle ultime mattine, invece, proprio ora che la notte lascia quelle belle “gelate” che ti lasciano senza fiato quando esci di casa, ho scoperto di essere in ottima compagnia.

Un’ottima abitudine!

La cosa non può che farmi piacere: insieme a me non ci sono più le solite calzamaglie blindate ma udite, udite … molte fanciulle hanno deciso di lanciarsi nel bel mezzo del gelido inverno. Noto ragazze che corricchiano (con serenità eh, ritmo di crociera “non mi spettino” ma va bene così!) alcune che saltano la corda, altre che camminano a passo svelto.

E’ bello sapere di non essere una razza a sè stante. E’ bello sapere di trovare qualcuno che abbia avuto la forza di volontà di buttarsi giù dal letto. Anche qui su Runlovers i miei compagni di corsa ne hanno più volte scritto, anche se confermo che l’inverno forse non è il momento migliore per provare ad impostare il proprio bioritmo con partenza ore 6.00. Ma ci si può provare.

Piccoli trucchetti.

Sicuramente ci sono tanti piccoli gesti che possono aiutare a compiere il primo eroico passo. Credo che per iniziare non ci sia una formula magica valida per tutti, ma solamente trovare le accortezze che fanno per noi, fermo restando che la forza di volontà è il primo motore (ma per quella c’è la ricompensa finale, parola di matta).

Giusto per darvi degli spunti, ipotizzando che non siate nella mentalità “Ivan Drago”:

  • puntate 2 sveglie a distanza di pochi minuti
  • preparate TUTTO ciò che volete indossare (e ricordatevi che là fuori ci può essere un inferno di ghiaccio), anche perché io a quell’ora ad esempio sono in modalità ominide-minus-habens: non penso, agisco come un automa. Quindi sciacquata di faccia, scarpe allacciate, musica (quella giusta, chevvelodico a fa’) e fuori
  • Ah, scusate, dettaglio rilevante, le chiavi di casa se non volete essere ritrovati come eredi dell’Uomo di Similaun tra qualche migliaio di anni.
  • Se avete la pressione bassa o avete il metabolismo di un drago, mangiate qualcosa di veloce e che non faccia venire troppa sete: fette biscottate, un thè, qualche biscotto. Non mi dilungo perché anche qui si tratta di provare e trovare la combinazione congeniale. E comunque si può andare anche a secco! Non è vietato, vostra mamma non vi arresterà.
  • Scegliete se potete, un BEL percorso. Parchi, colline, mare … sappiate che anche il posto più triste sulla terra a quell’ora sarà incantevole senza la presenza umana e con la compagnia dei vostri passi.

La ricompensa: si vince sempre!

Last but not least: ricordatevi come sarete rientrati dalla corsetta. Provate quella sensazione di aver fatto una cosa inusuale, e sentite tante piccole scosse dentro: sono le endorfine che vi faranno affrontare se non la giornata, almeno la mattinata da leoni. Non posso raccontare nient’altro, perchè ognuno deve viversela e farsela sua. Poi magari ci sta che alla fine mi scriverete per dirmi così…

PS: se sapete che potete sbranare anche un lupo a metà mattina anche senza esservi alzati con le galline e senza aver corso, portatevi dietro qualcosa da mangiare al lavoro o rischiate di far fuori qualsiasi cosa vi si presenti davanti. Capoccia e colleghi compresi.

(©iStockphoto.com/kinugraphik)

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