Una delle frasi-chiave di Nike è “Se hai un corpo, allora sei un atleta“. In poche parole c’è tutta l’inspirazione che anima Nike. Il corpo serve a muoversi, se ti muovi fai un gesto atletico, se lo fai con altri formi una comunità unita dalla voglia di stare assieme e divertirsi. E’ un motto che unisce e non esclude nessuno: se ci pensate bene, anche un disabile ha un corpo e anche un disabile può fare sport.
It’s the lifestyle.
Cosa vende Nike? È una domanda un po’ retorica e di semplice risposta: vende scarpe e abbigliamento sportivo. Perché però non è stato semplice rispondere a chi ci chiedeva cosa eravamo andati a fare a Londra per il “Game on, World!” di Nike? Bastava dire che eravamo là per assistere alla presentazione di nuovi prodotti, no?
No. Era qualcosa di diverso e più complesso. Proviamo a spiegarlo.
L’Evento – innanzitutto – si componeva di 3 elementi: la 10k che si è svolta sabato 7, il Fuelband Party a Battersea Power Plant domenica 8 e infine la presentazione ufficiale dei nuovi prodotti lunedì 9. Evento di massa il primo, di massa selezionata (a invito o scelti attraverso un concorso il secondo) e ristretto (per la stampa) il terzo. Una scansione apparentemente casuale, ma in verità molto precisa: l’esposizione di un’idea (la corsa e la proiezione dei partecipanti sui muri di Londra), la sua applicazione alla massa (l’impiego della Fuelband per “giocare” la sera del party) e la sua spiegazione agli addetti. Esperienza, applicazione, spiegazione.
Potrebbe sembrare un tipo di comunicazione un po’ pervasivo, ma Nike non vende prodotti, o non solo: vende un lifestyle e nel suo caso non è una parola e basta. Non è marketing, o non solo. Ma per comunicare un lifestyle devi farlo vivere alle persone, devi fargli vivere l’Esperienza.
Giocare. Insieme.
Negli ultimi anni si parla spesso – e a sproposito – di “social”. Social è poi diventato un termine che definisce l’opposto dell’etimo: social è un’attività più virtuale che reale, uno stare insieme socialmente che richiede l’impiego dei mezzi informatici e tecnologici, ma non la condivisione e compresenza fisica delle persone. È senz’altro un vantaggio dato dai moderni mezzi di comunicazione (stare insieme senza esserlo fisicamente), ma la condivisione fisica è altrettanto una condizione necessaria a definire un tipo di attività sociale. Come far stare insieme le persone quindi? Il connubio fra sport e tecnologia è un modo, per esempio. Il veicolo è la “gamification”: trasformare l’attività sportiva in un gioco individuale e poi – anche – collettivo. Nike Fuelband è il dispositivo che misura l’attività atletica quotidiana di una persona, attraverso la produzione di energia (fuel), i passi fatti (movimento) e le calorie (consumo). Lo scopo è principalmente quello di misurare l’attività atletica non limitandola alla sessione sportiva vera e propria (allenamento in palestra, corsa, bici o altro), ma estendendola ad ogni attività che richieda sforzo fisico: camminare, spostare pesi, fare le scale, passare l’aspirapolvere. Attività che normalmente non sono misurate, pur essendo una forma di movimento. L’idea di base? Consapevolizzare le persone e dargli un modo semplice per leggere e misurare questa attività, motivandole a migliorarla ogni giorno.
Il cerchio magico.
Nike Fuelband è un oggetto minimalista: un braccialetto di gomma nera con un solo tasto. Lo schiacci e si disegnano sul dorso delle cifre a led: i passi fatti, le calorie bruciate, le unità fuel prodotte. Anche il tempo (è pure un orologio!). Tieni premuto il tasto e si sincronizza via bluetooth con l’iphone, dove una app apposita permette di visualizzare gli stessi dati e altri in forma numerica o grafica. Leggi facilmente i tuoi progressi (o regressi, anche).
Tutto è molto facile e intuitivo: non puoi configurare nient’altro se non l’inizializzazione del dispositivo, quando inserisci i dati anagrafici e fisici (peso, sesso).
Il fatto che sia sincronizzato con iphone significa anche che lo è con Nike, che raccoglie (in forma anonima, c’ha assicurato il responsabile dello sviluppo di prodotti software di Nike) i tuoi dati, mettendoti in contatto con i tuoi amici con cui puoi ingaggiare sfide agonistiche, ma soprattutto divertenti. Oppure puoi usarlo come durante il party di domenica sera, quando l’energia sviluppata dal ballo dei partecipanti veniva misurata per mettere in competizione ragazzi e ragazze (la fuelband è infatti personale, quindi Nike rilevava, chiamando la sincronizzazione dei braccialetti degli invitati, a quale sesso apparteneva il braccialetto e lo accreditava al punteggio corrispondente). Gamification, appunto. Giocare con un device per l’allenamento in maniera più estensiva: non legata alla sola attività sportiva, ma piuttosto *ad ogni attività fisica*. Non è un caso che esteticamente la Fuelband non assomigli a nessun device tecnico per la misurazione dell’attività sportiva. È volutamente un oggetto fashion, da portare sempre.
E il motivo per cui è stato creato è stato spiegato lunedì 9, in un evento per i giornisti sportivi e della moda: il sequel di “Just do it” è “Now tell me how I can do it”, cioè “dammi la motivazione per farlo”. E questa viene principalmente dalla conoscenza e consapevolezza di quanta attività fisica si fa quotidianamente, e soprattutto dalla sua misurazione. Semplice, e come tutte le idee semplici, molto convincente.
Se ci fermassimo qui sarebbe già sufficiente per molti. Ma, no!, non finisce qui. Il Nike FuelBand è soltanto *uno* dei device che formano lo skyline dei nuovi prodotti Nike. Per chi vuole di più, per chi vuole trasformare davvero il gesto atletico in un gioco, arrivano Nike+ Training e Nike+ Basketball.
Avete presente la console Nintendo Wii? Ha rivoluzionato il mondo dei videogame moderni. Ora, provate un secondo a immaginare di sostituire il controller con un paio di scarpe Nike. Queste, per esempio. Una livrea nera accompagnata da un blu psichedelico che nascondono al loro interno dei sensori di movimento che percepiscono ogni singolo spostamento/pressione del piede. Pensate ora a come sarebbe se potessimo accoppiare le scarpe con il nostro telefono e avere un’app con atleti di fama mondiale che ti sfidano e ti fanno fare esercizi. E ogni esercizio ti dà un punteggio NikeFuel. E tu vuoi essere sempre più veloce, saltare più in alto, essere più reattivo. Ecco, questo è gamification. Questo è portare il gesto atletico a un livello successivo. Questo è adesso. Noi l’abbiamo provato ed è straordinario (e – garantiamo – anche straordinariamente faticoso!).
One more thing.
Non bastava però presentare una nuova tecnologia. Non bastava presentare moltissimi nuovi prodotti che verranno nei prossimi giorni, dalle Flyknit al nuovissimo abbigliamento per l’atletica o le innovative scarpe da calcio (proudly from Italy). Nike doveva anche farle presentare da testimonial adeguati alla portata di queste innovazioni: Carl Lewis e Charles Barkley. Non abbiamo molto da aggiungere: abbiamo ancora gli occhi luccicanti di commozione. Non potete capire. O forse sì. <3
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