Ogni tanto mi viene in mente Omero. Forte Omero, ha scritto un sacco e si è inventato una marea di cose interessanti come il tendine di Achille (che oggi Runlovers può usare per un paio di Running Scene prendendo a mani basse dal film Troy) e una cosa fighissima che si chiama flashback.
Il flashback è utile perché serve a riavvolgere il nastro dei ricordi, dato che magari quando sei nel bel mezzo di un viaggio lungo (ma lungo eh, come la corsa di Forrest Gump) hai fatto così tanta strada e incontrato così tante situazioni diverse che non ti ricordi mica né perché sei partito né dove volevi andare.
Qual è la tua motivazione?
Più o meno è successo così anche a me. Due anni e mezzo fa mi portavo a spasso 15 chili di troppo, facevo una vita completamente sedentaria e anche solo alzandomi dal letto la mattina rischiavo di stirarmi qualche muscolo. Per non parlare del mal di schiena e dolori vari che avevo in continuazione.
Ora, dovrei dirvi che è stato per quello che mi sono deciso a muovere le chiappe e iniziare a correre. In verità non è esattamente questo il motivo. La ragione principale è che io amo mangiare, adoro scoprire nuovi gusti e sperimentare combinazioni (come nel cartone animato Ratatouille, esatto), per di più vivendo a Parma si può immaginare le tentazioni a cui sono sottoposto quotidianamente. Correvo per poter mangiare in libertà.
Ho cominciato con l’obiettivo di arrivare a un’ora e perdere qualche chilo, poi ci ho preso gusto (in tutti i sensi) e non mi sono più fermato. Mano a mano che crescevano gli obiettivi però mi rendevo conto che avrei dovuto mettere ordine anche all’alimentazione e oggi eccomi qui all’ultima tappa. Per sostenere la preparazione dell’Ironman purtroppo continuare a mangiare “normalmente” non è sufficiente. Un super allenamento richiede anche una super alimentazione, sia per quantità che per quantità ma anche un monitoraggio delle condizioni di salute che non è gestibile in maniera autonoma e improvvisata.
La scelta che non ti aspetti
Ho deciso di affidarmi a un dietista specializzato in preparazione sportiva, con esperienza nel campo del triathlon e delle ultramaratone. Partendo da una serie di test che hanno determinato la mia composizione corporea e struttura cellulare (cosiddetto bodygram) mi ha dato da seguire un regime alimentare in cui mangio…tantissimo! Praticamente ogni 2 ore (a parte la notte) con carboidrati nella prima parte della giornata e prevalentemente proteine la sera.
La vera rivoluzione però è l’eliminazione di latticini, insaccati e carne. Anche l’alcol è praticamente inesistente, concesso una volta a settimana giusto un bicchiere di birra o vino, niente più.
Ebbene sì, è un esercizio di apertura mentale, prima che di autodisciplina fisica, sperimentare una dieta quasi vegana (a parte il pesce). Credo che per spingere il proprio corpo al limite sia necessario uscire anche dai propri schemi, provare a vedere se esiste anche “un altro modo” di fare le cose.
Calma e sangue freddo
Non credo che rinuncerò per sempre a tortelli, lasagne, culatello e quant’altro ma dopo 10 giorni di alimentazione a base di soia, cereali, legumi, frutta e verdura mi sento molto bene e soprattutto in allenamento spingo molto più forte. Mi concedo tempo fino all’Ironman e poi vedremo come continuare.
Di certo non mi sarei mai aspettato di trovare la forza per rinunciare a una succulenta bistecca in favore di un piatto di seitan, tofu o hamburger alla soia. Mi sento veramente uno stupido davanti al piatto, di tanto in tanto, se non altro per il fatto che quello che mangio non ha sapore. Di fatto ho rinunciato al piacere del cibo, una cosa che riesco a fare solo perché ho una enorme motivazione a portare a casa un obiettivo talmente grande da richiedere un impegno “totale” sia sul piano fisico che mentale. Altrimenti non avrei passato i primi due giorni.
Intanto si continua a sudare
A proposito di allenamenti, dopo il supercombinato bici corsa mi sono concesso come scarico un divertente olimpico a Bardolino per poi tornare a pieno regime la scorsa settimana (6km in acqua, 180 km in bici e 31 km a piedi). I volumi ormai sono sempre sostanziosi, mancano soltanto quattro mesi. Senza neanche accorgermene la meta è sempre più vicina. Chiederò consigli a Omero che di viaggi se ne intende.
p.s. la cena è dei cretini e non del cretino perché per forza di cose (pratiche) la dieta vegana la sta facendo anche mia moglie. Voleva perdere qualche chilo e l’ho portata con me alla visita. È finita che secondo i test scientifici ha un fisico più forte lei che di triathlon proprio non ne vuole sapere…
(Photo frm Flickr By Erik.N)