La follia è insita nell’innovazione, da sempre. Non è necessario citare Galileo Galilei per capire che bisogna essere folli e audaci per percorrere strade nuove. Strade nuove che possono portare a grandi successi o a miserabili fallimenti. Ma ci vuole il coraggio.
Quando New Balance con le Minimus (ecco la prova) decise per prima di scommettere nel barefoot/minimal posso facilmente immaginare le riunioni-fiume piene di incertezze nell’affrontare un mercato nuovo, embrionale. Parallelamente, quando FIAT mise in produzione la Multipla, non poteva immaginare che sarebbe passata alla storia come una delle macchine più brutte anche se l’idea di base era e rimane assolutamente geniale (colleghi triatleti, lo sapete che potete trasportarci dentro una bici da corsa in piedi?).
Il coraggio e l’umiltà
Per innovare ci vuole coraggio, dicevo. Ma un’altra componente indispensabile è l’umiltà, soprattutto intellettuale, nel trarre ispirazione dall’osservazione. Mi spiego meglio: il runner ha un unico equipaggiamento veramente necessario: il suo corpo. Fino a poco tempo fa, i meccanismi di funzionamento del corpo umano venivano messi in secondo piano a favore dell’idea del progettista: “devi usare le scarpe ammortizzate e appoggiare sul tallone perché così è meglio”. Da quando si è iniziato a considerare i princìpi della biomeccanica, le cose sono cambiate ed è stato un susseguirsi di prodotti davvero innovativi che vanno verso una filosofia di prodotto che aiuta il nostro naturale movimento, anziché costringerlo in meccaniche non sue.
Quindi, idee coraggiose, umili e al servizio del runner. Se avete provato una scarpa a drop ridotto sapete di cosa sto parlando.
Nike e le idee innovative
Perché per prima parliamo di Nike? Perché negli ultimi mesi ha lanciato tonnellate di nuovi modelli, alcuni dei quali davvero innovativi che potrebbero fare il futuro della scarpa o essere dimenticati nel giro di 4 minuti (il tempo necessario per leggere questo articolo). Ovviamente la prima novità della casa di Portland è certamente la tecnologia Flyknit. Certo, dopo averle provate, possiamo dire con una certa sicurezza che sentiremo parlare ancora per molto tempo del seamless Nike. Infatti adesso si affacciano nel mercato le prime scarpe meshup (ricordate le Cole Haan? Ne abbiamo parlato qui), in particolare con le Flyknit Chukka che nulla c’entrano con le Flyknit Racer ma sono di una bellezza davvero notevole.
E poi ci sono gli esperimenti… Le Nike Studio Wrap, scarpe che nascono per pilates e yoga ma quanto a design certamente non lasciano indifferenti. Oppure i vari modelli Woven che hanno la tomaia creata a intreccio, di pelle o sintetica, e molto molto particolari. Funzioneranno? Onestamente non lo so. Certamente sono delle idee molto valide.
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Adidas e la tecnologia sperimentale
I rumors si fanno più insistenti dopo la presentazione teaser di Boost, il nuovo materiale per l’ammortizzazione di Adidas che sembra avere delle caratteristiche di dissipazione dell’energia praticamente nulle: la spinta che scarichi in appoggio ti ritorna in slancio. Nessuno spreco.
Non so che successo abbia avuto o avrà il sistema meccanico di ammortizzazione Bounce (qui la news), certamente non ne ho visti molti esemplari in giro (anche perché erano a tiratura limitatissima).
Anche le Puma Mobium che assecondano il movimento del piede lavorando molto con l’arco plantare (ne abbiamo parlato qui) hanno un concetto di base molto innovativo: smettiamo di costringere i runner ad adeguarsi alla scarpa e creiamone una che si adegui a loro. Semplice, geniale e – come dicevamo prima – ispirato alla biomeccanica umana.
E gli altri? Ci sono anche loro!
Parliamo di ASICS con l’evoluzione 2.0 della linea 33 (la news qui) che si rivolge al natural running, Saucony con l’abbassamento del drop (pensiamo alla Triumph 9 e alla nuova versione 10), Brooks con i modelli “Pure” (qui il test delle “PureGrit”), la già citata New Balance, Vibram con le FiveFingers e poi alcune piccole aziende (per ora) di cui probabilmente sentiremo parlare molto in futuro: Altra e On Running su tutte. Tutti con idee innovative e geniali che non hanno ancora trovato il loro radicamento nel grande mercato. Una cosa è sicura: il mondo della scarpa sta cambiando radicalmente dopo molti anni di staticità. Con idee nuove e tutte fortemente ispirate dalla biomeccanica del corpo umano.
La solitudine dell’abbigliamento
Se nella calzature ci sono molte novità in arrivo, l’abbigliamento è molto più statico. Da decenni ormai. A eccezione di una grande idea innovatrice, X-Bionic con i suoi prodotti sta mettendo le basi per una vera rivoluzione tecnologica e funzionale: utilizzare il sudore anziché espellerlo per trasformarlo in energia, con tessuti seamless e dal design futuristico. Ma ne abbiamo già parlato e ancora ne parleremo in futuro, cioè nei prossimi giorni.
Cosa succederà nel futuro?
Prevedere il futuro non è semplice ma, se dovessi scommettere 1 euro, sicuramente punterei sul seamless che – nonostante i costi industriali al di sopra della “media cinese” – è una tecnologia che ha ampi margini di utilizzo e segna un notevole passo avanti rispetto al passato. Quindi, è possibile innovare con una giuste dose di follia? Vi lascio rispondere da Gene Wilder in Frankenstein Jr. (da cui è tratta anche la foto qui sopra)