Correva il 1987 quando fu introdotta per la prima volta la tecnologia Air. L’intuizione fu quella di eliminare il peso dell’ammortizzazione nella suola e sostituirlo con l’aria contenuta nella struttura tubolare della suola: l’aria così compressa agisce da ammortizzatore e la suola dura di più perché il materiale di cui è composta semplicemente non c’è più e non può quindi invecchiare. Non indurisce e non degenera perché l’aria sempre tale rimane: aria.
Fast-forward fino al 2013, anzi: 2014.
Nel 2014 Air Max si aggiorna con una struttura della suola tubolare disposta su tutta la suola (e non solo sul tallone) e ancora più flessibile e con l’ormai caratteristica tomaia in engineered mesh traforata e con sostegni mirati e inserti in schiuma che si adattano al piede per supportarlo meglio. La scolpitura della suola ha il caratteristico design waffle (dalla piastra per fare i waffle che Bill Bowerman prese in prestito alla moglie per fare le sue prime Nike da running) ma con tagli trasversali nella zona dell’avampiede per aumentarne la flessibilità.
Non solo per la corsa.
La fortuna delle Nike Air Max è quella di non essere stata adottata solamente come solida scarpa da running: sin dalla sua comparsa è diventata infatti un fenomeno di costume oltre che una meraviglia tecnica (“Uh, c’è davvero dell’aria nel tallone? Fai vedere, dai”). Aggiornamento dopo aggiornamento, a ormai 26 di anni di distanza quell’intuizione continua a fare scuola. E scarpe che chiedono solo di essere indossate. Per correrci o per polleggiarsi.
Air Max 2014 è in vendita per uomo e donna a 190€ e anche in versione personalizzabile iD a 235€.