Padrone della notte

Ho pianto. A notte fonda, sotto la doccia, quando l’acqua ha lavato la scritta che avevo sulle gambe.
“I  RUNLOVERS”
Ecco, in quel momento ho realizzato che era tutto finito.
Le tante emozioni vissute, i chilometri nelle gambe, il vento che ci accompagnate per tutta la serata: tutto si é concentrato e distillato in quella lacrima.
Vedrete molte foto, leggerete tweet entusiastici e commenti ai tag.
Tutti (o nessuno) renderanno appieno quello che é stata la We Own The Night.
Ben più di una running experience. La consacrazione stessa di quella che per me è l’essenza della corsa: partecipazione e condivisione.
Migliaia di teste, cuori, gambe che all’unisono hanno attraversato Milano. Una “macchia arancio” viva e pulsante, fatta di ‘ohhh’, di risate, di respiri corti, di pacche sulle spalle. Di sorrisi, incitamenti ed anche fischi, quelli degli automobilisti costretti a fermarsi al passaggio di questo fiume in piena (take it easy ragazzi, take it easy …).
Migliaia di donne giunte da ogni parte d’Italia: ho parlato con ragazze che provenivano da Vercelli, Torino, dal Veneto, Marche, Lazio. Ho smaltato di orange le unghie ad un gruppo di supermamme che sono arrivate a Milano solo per dimostrare che si può correre anche avendo 2, 3 figli a casa. E non per questo sentirsi meno donne, meno femminili, meno ‘qualcosa’.

Nessuna delle migliaia di donne che hanno corso la We Own The Night si é sentita ‘meno di…’
SIAMO STATE PADRONE DELLA NOTTE.
Abbiamo dato sfogo ad una passione, quella per la corsa.
Siamo tutte RUNLOVERS.

PS i ringraziamenti, doverosi e commossi.
A Nike, per aver ideato una manifestazione unica nel suo genere.
Alle altre Storytellers: personalità diverse, obiettivi diversi, stessa grande passione. Siete state meravigliose, e meravigliosamente vere.
Alle amiche che hanno corso al mio fianco, ed a chi non potendo essere presente, lo era nel mio cuore.
A Martino e Sandro, anima e motore di RunLovers, che in queste settimane ci hanno supportate, ascoltate e sempre, sempre, concesso totale LIBERTÀ di parola.
A mio marito Ivan, che mi ha accolta con un abbraccio, ed a mia figlia, che il mattino dopo la We OWn The Night mi ha svegliata nel migliore dei modi: “buongiorno mamy, bentornata!”
A me, perché ci ho creduto e ce l’ho fatta.
A chi ha partecipato, perché ci ha creduto e ce l’ha fatta.

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