La We Own The Night si avvicina.
E il countdown di fianco me lo ricorda praticamente ogni giorno..
Ho vissuto tante volte l’ansia “dell’evento”: prima di un esame di cintura, prima di un allenamento outdoor particolarmente impegnativo, prima dei miei stessi test sui 10k..
“Essere sensibili” è sicuramente qualcosa di positivo quando aumenta l’empatia, o ti permette di recepire in maniera più chiara determinate situazioni, o magari ti avvicina a chi ti sta intorno.
Quando però la sensibilità eccede e oltrepassa i limiti, diventa pura emotività.. e si passa in 5 secondi netti da una situazione di vantaggio, a una inevitabile e molto poco controllabile situazione di svantaggio. :)
E’ la solita questione di equilibrio.
L’emotività che esplode il giorno “dell’evento”, se non controllata, può tranquillamente vanificare mesi di allenamento, senza troppe chiacchiere. E non sono bei momenti.
Stavolta però è diverso, anche se certamente non è un evento da poco: non c’è ansia, non c’è poco controllo sui dubbi e sulle paure, manca ogni sintomo psicosomatico di nervosismo.
C’è solo tanta voglia di arrivare al 31 maggio, e correre. Stop. Direi che è un bel passo avanti..
Sicuramente la mia parte per migliorare questo “punto debole” l’ho fatta però, tanto, tantissimo merito va anche a chi sta organizzando questa notte, al clima che si è creato, al sostegno dei due titani Big e Martino.
E al gruppo che si è formato fra noi compagne, spontaneamente.
Il 31 sarà una grande festa.
Perchè il percorso per arrivarci, fatto di allenamenti (tanti!), chiacchiere e condivisione è davvero stupendo.
Correre insieme sarà il giusto coronamento di tutto questo.
PS Ieri 5 km sofferti.. Fare una “discreta” quantità di salti con la corda durante un allenamento è stata una bella soddisfazione, anche se mi ha lasciato un piccolo fastidio al polpaccio che in questa settimana mi sta rallentando un pochino. Ma.. Never retreat! Solo un pò di pazienza e tornerò come nuova!
“Perseverare non è diabolico: è umano. Diabolico è rinunciare a impegnarsi, rimanere immobili, mettersi ad aspettare che la motivazione arrivi dall’esterno, non sfruttare a fondo tutte le risorse di cui gli esseri umani sono dotati. Se impegno e motivazione mettono in grado di raggiungere risultati straordinari, diabolico è sprecare questa opportunità.”
(Pietro Trabucci, “Perseverare è umano”)