È passato un anno da quando Adidas ha introdotto nel mercato della scarpa da running la sua rivoluzionaria tecnologia Boost: un’intersuola iperammortizzata e super-reattiva formata da centinaia di capsule create in collaborazione con BASF. La promessa (mantenuta) era quella di rispondere al bisogno del runner di avere una scarpa comoda, avvolgente ma anche reattiva. Boost soddisfa questi requisiti: è morbida ma incredibilmente reattiva: non solo veloce ma capace di immagazzinare energia cinetica da fare letteralmente esplodere al rilascio, dando più spinta al runner. E quindi più velocità e più godimento.
Aggiornamento del sistema in corso…
Se guardi la Energy Boost 2 non noti subito le differenze. Non è una scarpa molto diversa dalla prima edizione. Come accade per le app del tuo smartphone non cambia l’interfaccia: si potrebbe anzi dire che Adidas abbia ascoltato le osservazioni dei suoi clienti e abbia sistemato alcuni (inevitabili, trattandosi di una prima “release”) bug del prodotto: alcuni infatti, specie i runner con più spinta, hanno manifestato una perdita della capacità di contenimento della tomaia nella zona dell’allacciatura e della punta. Insomma: la piacevole calzata assicurata dalla mesh elastica in alcuni casi perdeva efficacia.
Nella 2 la gabbia che contiene il mesopiede è più solida e solidale con i lacci e le termosaldature dell’avanpiede più estese e definite.
Le colorazioni sono molte (e molto belle): 6 per l’uomo e 5 per la donna (compresa una di Stella McCartney) : tono su tono e toni ben scelti e molto piacevoli. Sobri, pur non rinunciando ad un certo carattere.
Le Adidas Energy Boost 2 sono in vendita al prezzo di 150 euro.