Oggi voglio parlarti di una mia ormai vecchia e molto radicata passione: le Adidas Gazelle.
Sono cresciuta nel decennio principe per il mix and match di generi, quello che ha visto nascere la volontà di mischiare lo sportswear con qualunque cosa senza paura, quello che ti faceva abbinare le sneakers con gonne di seta e vestitini a bambolina; e io non mi sono mai tirata indietro su questo fronte, addentrandomi in zone così pericolose per il buon gusto che preferisco non ricordarle.
E in questa sorta di futurismo vintage che guarda indietro per andare avanti, in questo mescolare, ritornare, richiamare, ritrovare rileggendo che caratterizza la moda e lo street style degli ultimi anni (insieme a un’innegabile libertà di fare tutto quello che il buon gusto e un buon occhio concedono quando ci vestiamo) io voglio collocare (e credo anche a ragione) queste mie adorate calzature.
Partendo quindi da questo presupposto, che puoi mettere le sneakers o le scarpe da running con “molto del tutto” che hai nell’armadio e che Adidas ci offre le Gazelle in ogni colore utile possibile, la mia ipotesi che siano necessarie è una conclusione ovvia: nero, rosso, ruggine, indigo e il classico blu acceso soddisfano ogni gusto, anche i miei, notoriamente difficilissimi.
Ce l’hanno insegnato i decenni passati e anche alcuni famosi artisti che hanno fatto di questa scarpa un’icona: Jamiroquai per esempio, che mi ha fatto desiderare fortemente, ancora adolescente, di passeggiare nel mio piccolo paesucolo toscano in jeans a zampa, felpa, gazelle; e credo, se non ricordo male, di averlo anche fatto, insieme ad un vistoso cappellone… perché se si deve emulare e ispirarsi, io lo faccio per benino.
O una giovanissima kate moss, a metà strada tra il minimale e il grunge ma comunque potentemente fashion.
Era quindi prevedibile che, crescendo con un’estetica così definita e con dettagli così “iconici”, la mia passione non morisse surclassata dall’età che avanza.
Così ti voglio dimostrare che la mia passione è assolutamente motivata e che veramente queste scarpe, come tutti i classici che rimangono modernissimi e attuali, vanno su tutto.
Su abiti semplici, dalla linea pulita e femminile, con un cardigan e una maxi-bag, sono perfette per il lavoro (sempre che il vostro capo ve lo conceda anche quando non è venerdì); chiaramente perfette per pomeriggi con le amiche, o aperitivi divertenti con immancabili jeans a zampa (quelli che migliorano la linea anche di gambe bruttissime come le mie); e ovviamente sono irrinunciabili (anche perché ai piedi non le senti) per rilassarsi con il maglione del tuo lui (anche quando non ce l’hai il lui, il maglione è comunque utile per fingere).
Io mi spingerei anche oltre mettendole pure di sera, con un maxi abito (che però non superi la caviglia) nero e aderente: per mischiarsi meglio senza però passare inosservate nella giungla di tacchi alti troppo traballanti per essere sempre apprezzati.
Ho provato a dimostrarlo (nonostante il physique du rôle, aimè, mi manchi); tu che ne dici?
Io dico per concludere che sarebbe il caso di possederle anche nere; le ricordo vagamente anche viola, ma potrei accontentarmi pure del rosso. ;)