Riesco a quantificare la distanza che ci separa dagli anni in cui l’abbigliamento sportivo doveva limitarsi a essere tale, solo quando mi imbatto in scoperte epifaniche che mi fanno immaginare oltre la corsa, oltre le mie gambe stanche, oltre la siepe del parco dove c’è quello splendido baretto dalle sedie colorate e dai cocktails invitanti e non troppo costosi.
Dimostrerò ancora una volta la mia ormai familiare superficialità, o forse solo il mio essere al passo con i tempi, o probabilmente molto molto del mio innato senso estetico, ma se fossi nata in quel periodo là, quello in cui le “robe” per far sport dovevano essere confortevoli, funzionali ed evidentemente concepite per entrare in una sudosa palestra muniti di fascetta in testa, forse sarei stata lontana dall’attività fisica più di quanto lo sono adesso, stesa sotto la trapunta.
Invece più vado avanti in questo cammino che poi è una corsa, più mi imbatto continuamente in ragioni convincenti che mi spingono ad accelerare:
ovviamente il benessere fisico, una certa vitalità, la possibilità, speriamo concreta, di dimagrire, l’adrenalina e molti altri bla bla “tecnici”, ma soprattutto i vestiti, le infinite possibilità estetiche con le quali possiamo immaginarci, mi e ci fanno desiderare la sera e i marciapiedi sgombri ancora di più.
Perfettamente collocati in questa dimensione di aspirazione, desiderio e necessità (materiale quanto fisica nel senso atletico del termine) è la prima collezione per il Nike tight of the moment di Yuko Kanatani. 3 Nike pro tights in uscita; i primi, nelle foto, disponibili dalla fine di gennaio, in limited edition, con il Nike pro bra e il Nike studio wrap pack, fondono la tecnicità dei materiali alla creatività più pura e sorprendete. Un primo assaggio a cui seguiranno nei mesi a venire, altri oggetti del desiderio: il che, a mio avviso, rende la voglia di questi primi pezzi e l’attesa dei prossimi, ancora più intesa ed eccitata.
Guarda le foto e concorderai con me che questi non sono solo semplici leggings, sono splendide opere d’arte dove colori, linee, forme si fondono in articoli talmente belli da non poter non essere follemente desiderati.
I colori dicevo: splendidamente saturi, accesi, invitanti; perfetti per illuminare quello che rimane di questo grigissimo inverno e per auto-proclamarsi principesse di primavera con po’ di anticipo.
Lo studio delle linee, il modo in cui si armonizzano tra loro e con le linee del corpo è geniale e perfetto; le tue gambe diventano parte del gioco, del disegno, del progetto: sono quelle che completano l’opera, che chiudono il cerchio, che danno senso a ognuno dei tratti, delle strisce e dei lampi di colore che si aprono sul tessuto.
Lasciandosi guidare dalla mappa del corpo, dai muscoli, l’artista giapponese ha creato un disegno perfetto, equilibrato, un secondo scheletro, molto più fantasioso di quello donatoci da madre natura a dire il vero, fatto di colori, disegni, armonie bellissime e invitanti.
E se lo scopo, come dichiara Kanatani, era di creare qualcosa di così allegro e piacevole da innalzare, attraverso gli occhi, lo spirito di chi lo indossa e migliorarne così anche le performances, come me è più dichiararsi completamente e ampiamente soddisfatto: la mia voglia di correre adesso (ed è molto tardi e non so decidere se ho più sonno o fame) è alle stelle. E pure quella di indossare i thights di Kanatani con un maxi pull per qualcosa che non generi sudore si difende egregiamente.
E anche se questa non può incidere sulla qualità delle mie performances, sicuramente lo fa con le mie motivazioni.
In ogni caso comunque, se rimandassi queste attività a quando in giro c’è un po’ più di gente potrei guadagnarci l’invidia di qualche runner sciacquetta e la certezza di possedere dei favolosi leggings che in realtà non ho (ancora)…
Però la speranza è l’ultima a morire, e visto che la pigrizia pure, urge qualcosa di splendidamente stimolante per combatterla!
Puoi comprare Magical Kaleidoscope dal 31 gennaio al 28 febbraio su Nike.com e al Nike Stadium di Milano. ;)
N.B.: Questi tight sono specifici per il training (hanno un tessuto un po’ più leggero di quelli da running e non hanno la tradizionale tasca posteriore) ma li puoi usare anche per il running, magari non se fuori fa -18°C. ;)