Running in Milano Marittima e la corsa diventa pretesto

Sarebbe riduttivo parlare della Running In Milano Marittima limitandomi all’esperienza atletica perché, nei fatti, l’evento in sé va ben oltre. Devo ammetterlo, la mia Running In è iniziata il giorno prima, quando ho fatto la borsa prima di partire. Anziché iniziare la valigia come al solito con l’abbigliamento da running, il primo indumento entrato in valigia è stato il costume (e poi, chiaramente, tutto il resto).

Il giorno prima

Milano Marittima all’inizio di giugno ha prezzi accessibili e l’ospitalità estiva romagnola è già al massimo del suo splendore quindi perché non partire per un weekend corto con il pretesto di correre? Puoi andare con gli amici, con la “morosa” (o il moroso), con i bimbi, non è importante: ce n’è per tutti e tutti potranno correre il giorno dopo.

Arrivo in hotel, sul mare (figata!), rovescio la borsa e via al mare! Ormai è tardi, i lettini quasi vuoti ma la spiaggia è ancora molto accogliente. È pure meglio di quanto immaginassi: tranquillità totale, rotta solamente da dei ragazzotti inglesi che hanno impiegato un’ora per fare un selfie e da una runner che, arrivata di corsa in spiaggia, si è fermata per fotografare GLI OMBRELLONI (ok, sembravano dei papi ma chi sono io per giudicare la motivazione che spinge ciascuno a correre?)

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La sera prima

Come ogni “sera prima”, si va di carbo-load no?! E l’unica risposta a Milano Marittima si chiama: PIADA! Ma la piada si mangia rigorosamente in un chiosco. Ok, lo ammetto, il carbo-load è stato parecchio esagerato rispetto ai 10 km che avevo previsto di fare però la piadina del Chiosco delle Streghe era troppo buona per non fare il bis. Anche qui, il comune denominatore di tutta l’esperienza: l’ospitalità e la gentilezza.

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Piccola passeggiata per smaltire e agevolare la digestione e poi inizia il rito dell’abbigliamento: attaccare il numero alla maglia, preparare tutto per il giorno dopo. Scarpe, pantaloncini, zaino per la macchina fotografica e poi a nanna: la corsa inizia alle 9.

Running In Milano Marittima

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Non ero preparato al colpo d’occhio di quasi 2.300 persone schierate (di cui 700 iscritte alla “competitiva”) per la partenza ed è stato strepitoso. La cosa più bella è stata che c’era ogni tipo di runner: il competitivo, il tapascione, quello figo super alla moda, il principiante ma – soprattutto – c’erano moltissime persone che erano lì per scoprire Milano Marittima correndo (o camminando). Ciascuno con l’idea di fare una distanza precisa tra le 3 disponibili (6,4 km, 10,7 km o 21 km) e la cosa bella era che potevi scegliere quale distanza fare anche in corsa perché i percorsi si sovrapponevano per la parte iniziale. E i bambini? Anche loro potevano correre, scegliendo tra due distanze molto brevi che comunque li avrebbero fatti sentire runner per un giorno.

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Pronti? Via! Si parte con quasi 1 km di sabbia, non facile soprattutto nella parte più secca. L’asfalto è quasi un sollievo quando arriva ma non dura poi così tanto perché poi si entra nella pineta di Milano Marittima. E questo è il grande sollievo: il giorno della gara è stato il primo vero giorno d’estate con una temperatura notevole già dal mattino. L’ombra dei pini marittimi ha aiutato molto, peccato che ci siano stati problemi ai ristori con le inevitabili code per prendere un po’ d’acqua (o Red Bull, o mangiare un pezzo di piadina. Sì, c’era anche qui!). Infatti, soprattutto tra chi ha corso la distanza più lunga, ho sentito lamentele proprio per i ristori. Il percorso misto tra sabbia, asfalto e terra avvicina la Running In più a un offroad che a una corsa tradizionale, il personal best lo lasci di certo a casa però senza dubbio è un tipo di gara che merita di essere provata.

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In una giornata con 32°C era inevitabile ci fossero, nonostante l’attenzione che gli organizzatori hanno cercato di dare a ogni dettaglio.

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Foto di rito, doccia e si torna  a casa. E non con una corsa in più ma con un’esperienza di due giorni lontani da casa a godere della riviera romagnola.

Dimenticavo… C’era anche una celebrità in incognito. Sì, mi riferisco a quel signore con la maglia viola però non ti dico chi è: altrimenti a cosa serve lo spazio qui sotto se non a indovinare? ;)

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3 Commenti

  1. La mia prima gara… Una grande emozione. Ho iniziato a correre un paio di mesi fa con le vostre tabelle e ho provato a mettermi un po’ in gioco con questo evento a pochi km da casa.. Bello davvero anche se troppo caldo!! Quindi grazie a voi per avermi fatto iniziare, adesso chi mi ferma più.. :D
    Peccato peró nn averti visto tra “solo” quasi 3000 persone…
    P.s. Non ho idea di chi sia la celebrity

  2. Sandro, chiedo scusa se esprimo un opinione un po’ contraria su questa manifestazione. Ho partecipato per provare la mia prima mezza, il tempo a disposizione per completarla pensavo me lo rendesse possibile e invece mi sono ritirato al 16 km dopo aver patito una sete terribile…
    Purtroppo ho trovato l’organizzazione pessima: è possibile trovare il secondo ristoro quasi ai 12 km anziché ai 10 e privo di acqua? E quello dei 15 spostato ai 16,5? Nessun bagno chimico alla partenza, nessuna segnale ad ogni km…

    Percorso da trial più che da maratonina, pochissimo asfalto…
    Non ci tornerò…

    Anch’io non ho idea chi sia la celebrity….

    • Antonio, mi dispiace moltissimo che tu abbia vissuto quest’esperienza. Purtroppo confermi le voci che avevo segnalato anch’io sui problemi ai ristori per la 21K ed è davvero brutto doversi ritirare, soprattutto per problemi legati all’idratazione (bisogna ammettere che le condizioni di super-caldo non hanno certamente aiutato).
      Io ho parlato di come ho vissuto io la gara e lungi da me voler dare giudizi “assoluti” su un evento che non ho vissuto nella sua distanza più lunga quindi opinioni discordanti o diverse dalle mie sono benvenute. :)
      In effetti, non era una “maratonina” tradizionale ma semmai si avvicinava molto di più a un offroad urbano (più che la pineta, per me, il primo tratto di battigia era parecchio impegnativo).
      L’importante è non mollare: avrai altre occasioni per fare la 21K, magari non a Milano Marittima, magari tutta in asfalto, ma l’importante è correre. No?
      Buone corse!!!! :)))
      Sandro

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