Spesso ti parliamo delle scarpe paragonandole a delle macchine: questa sembra una Porsche, questa ha una tenuta che sembra una Range Rover ecc.
Oggi facciamo il contrario: parliamo di un’auto come se fosse una scarpa.
Metti un’alba a Cascais
Ospiti di Peugeot all’alba siamo partiti in direzione di Sintra. Se vuoi immaginare cosa significa percorrere questa strada costiera pensa che da una parte c’hai il Portogallo e dall’altra l’Atlantico. L’Atlantico non è un mare qualsiasi: è il Mare per eccellenza, meraviglioso e spaventoso allo stesso tempo. Questa mattina borbottava solo un po’ e il cielo sopra di lui si stava colorando di rosa e giallo e arancione. L’aria era fresca e pungente, gli pneumatici andavano scaldati, proprio come scaldi le gambe prima di correre. C’era anche chi correva, mentre il sole si stiracchiava all’orizzonte.
La Peugeot 308 GT – a benzina o diesel, con motorizzazioni rispettivamente da 1600 e 2000 – è un’auto molto sportiva: lo dice il nome stesso del resto. E infatti se affondi l’acceleratore o peggio, se inserisci la modalità sport, diventa ancora più aggressiva e puntuale. Pensa ad una scarpa con una suola di cui ti fideresti sempre, anche con la pioggia. La 308 GT è così: entri in una curva a gomito forte, dai un colpo di freno secco, imposti la curva, dai gas con generosità. Lei sta incollata sui binari mentre ti spinge fuori sviluppando 1G di forza centrifuga.
Sorprendentemente poco inquinante
Di scarpe ne so, di auto molto meno. Mi piacciono ma prediligo soprattutto quelle da miliardario. Quelle che non potrò mai permettermi insomma. Me ne interesso poi ogni tot anni, quando devo cambiare la mia e mi informo. Non pensavo per esempio che le auto fossero arrivate a consumare così poco (5,6 l/100km la versione a benzina, 4 l/100 km quella a gasolio, per un’auto così sportiva è davvero poco) e che i loro scarichi emettessero una specie di vapore acqueo vagamente aromatizzato agli idrocarburi. Non dico che ti ci puoi fare gli aerosol, però è incredibile quanto ormai non facciano più puzza (diesel compreso).
Quindi ci vai a sgasare per il sud del Portogallo con la coscienza un po’ più leggera, perché sai che capiterà solo oggi e perché in fondo non stai inquinando troppo (ti risparmio i valori, ma è poco, davvero pochissimo).
Il nervosismo selvaggio della benzina, e quello misurato della diesel
Siamo partiti con la benzina: nervosa e scattante, ti invitava a spingere. Siamo ritornati alla base con la diesel. Altrettanto scattante e nervosa all’occorrenza, ma anche più rotonda: invita alla conversazione con i compagni di viaggio ed è davvero molto comoda e rilassante col cambio automatico. Ma se hai bisogno di grinta e spunto c’è il paddle a volante e la modalità sport.
Ridiscendiamo verso Cascais su strade che si inerpicano sulle verdi colline. Come fare un trail all’ipervelocità: paesaggi straordinari, discese vertiginose, concentrazione per impostare le curve, la stessa che usi quando scendi a tutta velocità su uno sterrato con le tue gambe. Correndo guardi la strada su cui metterai i piedi fra 2/3 passi, sulla Peugeot guardi il navigatore con la coda dell’occhio e ti fai un’idea di che curva ti aspetta. Il tutto con molta potenza sotto (205 CV la 1,6 benzina e 180 quella diesel). In questa fredda e soleggiata mattinata portoghese tira molto vento e non a caso nell’entroterra ci sono le pale eoliche. Ti fermi e ammiri queste lame gigantesche sospese a decine di metri da terra. Per arrivarci fai anche un po’ di sterrato fangoso. Un trail vero e proprio e con i trail ci si sporca anche (è la parte più bella).
Si sa che amiamo correre con le nostre gambe, però farlo con la Peugeot 308 GT, non lo nascondiamo, ci ha divertito molto. Sempre con prudenza e intelligenza, s’intende.
Chi è giovane e ama avere un’auto di grande personalità e con prestazioni notevolissime non può non amarla. Per chi ha famiglia ma non vuole rinunciare allo spunto e ad una buona cattiveria, c’è la SW: e con i sedili abbattuti ci sta anche una bici. Cosa vuol dire? Moglie o fidanzata, eventualmente i figli e un bel triathlon dove ti pare.
Perché alla fine amiamo la potenza e tutte le sue infinite espressioni.
(Photo credits RunLovers)