Correre con i campioni – Cross del Campaccio

Facciamo finta che siate degli appassionati di calcio, vi piacerebbe aver la possibilità, almeno una volta nella vita, di poter giocare assieme a Cristiano Ronaldo o a Leo Messi? La risposta direi che è scontata, ovvio che vi piacerebbe. Purtroppo però è praticamente impossibile.
Ebbene, io sono un appassionato di corsa e mi sarebbe piaciuto poter correre assieme al campione europeo di maratona Daniele Meucci, o all’ex campione europeo di cross Andrea Lalli o ancora con Dathan Ritzhenhein che è un fortissimo atleta americano che si allena con Mo Farah e fa parte del Nike Oregon Project (giusto per darvi un’idea, ha un personale in mezza maratona di 1 ora spaccata). Eh già, che sogno sarebbe!

Nel fantastico mondo del Running si può

L’occasione per realizzare un sogno come questo si è presentata con l’iscrizione al cross del Campaccio. Per chi non lo sapesse, il cross del Campaccio è una delle corse campestri più famose (non solo in Italia) e ogni anno, assieme al cross dei 5 Mulini, si contende i principali esponenti della specialità. Mi sono iscritto e mi sono ritrovato quindi a prendere parte alla gara che vedeva ai nastri di partenza anche Meucci, Lalli e Ritzenhein. Ed ecco fatto, il sogno è diventato realtà.

Si ma…c’è pure da correre

Correre il cross del campaccio è tutt’altro che una passeggiata. Si tratta di un percorso di 2 km da completare 5 volte. Il fondo è quello tipico dei cross: lo sterrato. Quest’anno è andata pure bene perchè negli ultimi giorni non è piovuto e quindi si è corso prevalentemente sull’erba ma, in genere, il terreno che si calpesta è di tipo fangoso. Oltre alle difficoltà del fondo ci sono varie salitine da superare. Sono brevi ma molto ripide e ravvicinate e affrontare il tratto di discesa conseguente è forse ancora più complicato che salire.

Non voglio arrivare ultimo

Vista la lista dei partenti e visti i tempi della scorsa edizione la preoccupazione era principalmente una: non volevo arrivare ultimo. E devo dire che il pensiero mi preoccupava non poco. Poi però ho realizzato che li in mezzo uno che “faceva” l’ultimo ci doveva pur essere, poco da fare. E quindi non ci sarebbe stato nulla di vergognoso se quello li fossi stato proprio io. Con questa consapevolezza mi sono schierato al via, l’obiettivo rimaneva quello di fare il meglio possibile e cercare comunque di tenere qualche altro runner dietro di me.

Lo sparo, il via, il terrore

Dopo una lunga attesa, credo per esigenze televisive, finalmente arriva lo sparo. Io mi schiero sul fondo per non intralciare quelli forti. Faccio comunque il mio allungo in fase di partenza e mi lascio trascinare dal gruppo. La partenza è buona, sgambetto bello allegro e mi pare di andare pure forte. Guardo avanti e tutto sommato mi sento di essere posizionato abbastanza bene. E per fortuna! Visto che ben presto realizzo che tenere quella velocità per 10 km sarebbe stato impossibile. Rallento quindi un poco e con soddisfazione vedo che non mi supera nessuno. Dopo circa 700 metri incontro una sorta di tornante e posso quindi controllare come sono messo e quanta gente c’è dietro di me. Mi volto aspettandomi di vedere un po di distanza tra me e l’ultimo e invece…ho solo 5 altri runners dietro di me e tutti attaccati alle caviglie. Mi sale il panico, sto correndo ad una velocità fin troppo sostenuta e che non posso tenere per molto tempo ancora. Speriamo bene.

Il doppiaggio e l’arrivo

Per fortuna non ero l’unico ad aver compiuto l’errore di essere partito troppo forte. Durante i restanti km qualcuno mi supera e qualcun altro lo supero io. Alla fine mantengo la posizione e, nonostante la fatica, conservo un certo vantaggio di sicurezza sull’ultimo. Come previsto, ad un certo punto i più forti cominciano a doppiarmi. Mi vedo quindi superato da Lalli e Ritzenhein che lottano per la vittoria mentre poco dopo mi doppiano anche Meucci e gli altri. Vedere questi fenomeni da vicino è spettacolare. Pare non facciano fatica e corrono con una leggerezza ed un’eleganza che è impossibile non ammirare. Io per conto mio cerco di intralciarli il meno possibile e di imprimermi il momento nella memoria. Mi sfiora anche per un istante l’idea di seguirli, almeno per 100 metri, ma so che la pagherei cara e quindi non mi lascio tentare dall’idea. Passato il momento del doppiaggio continuo la mia corsa resistendo alla fatica e alla fitta al fegato che nelle corse “veloci” mi prende sempre. Dopo poco meno di 40 minuti dallo sparo taglio anche io il traguardo e raccolgo con un po’ di imbarazzo qualche applauso qua e la.
Alla fine è andata alla grande. Ho corso con i fenomeni ed è stata una figata e poi sono anche riuscito a non arrivare ultimo. Alla 5 Mulini mi sa tanto che si replica.

(Credits cover: Cross del Campaccio)

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