Manca una settimana alla Maratona di Roma. È la settimana dello scarico. Ci si riposa, si recuperano forze in vista della Grande Prova. Ma è anche la settimana in cui non poterti allenare ti costringe a pensare. Quel che potevi fare l’hai fatto, ma ti sarai preparato abbastanza? Basterà? Quel paio di allenamenti saltati per lavoro comprometteranno tutto?
È il bello e il brutto della maratona: hai un solo proiettile da sparare e non puoi sbagliare.
Paolo
Mancano 10 giorni alla maratona ed è iniziato il periodo di scarico. E’ quello che odio di più, perchè calando l’intensità e la consistenza degli allenamenti invece di sentirmi meglio e più riposato il fisico mi trasmette sensazioni esattamente opposte. Forse sarà per i livelli di endorfine che calano vertiginosamente o per qualche altra alchimia fisica, ma in questi giorni pur allenandomi di meno mi sento molto più stanco e affaticato, soprattutto mentalmente.
Allaccio le scarpe da running svogliatamente, mentre continuo a chiedermi con frequenza quasi ossessiva se mi sono preparato nel modo migliore; se forse non era il caso di rinunciare a qualche allenamento di nuoto o di bici per curare di più la corsa. In fondo una maratona non è una gara di 10km. Forse due settimane fa alla Roma/Ostia ho esagerato e adesso non ce la faccio a recuperare per la maratona. Magari domenica scorsa quell’ultimo lungo avrei dovuto correrlo più piano anzichè a ritmo maratona. Mah! Domenica 22 sta per arrivare e non vedo l’ora che l’adrenalina pre-gara arrivi a togliermi tutte queste paure. Intanto mi impongo disciplina e anche se un po’ svogliatamente mi allaccio le scarpe ed esco a correre.
Marco
Che la data si avvicina mica me ne accorgo dal calendario. Ennò eh…! A darmi la misura di quanto sia ormai prossima la gara me lo dice il numero di volte in cui ogni giorno vado sul sito ufficiale per leggere il conto alla rovescia che avanza.
Dopo mesi di preparazione non potrebbe essere altrimenti, almeno per me e per come affronto le cose che faccio, ed il blasone dell’evento in questo conta poco, anche se Roma non è certo esente da timori reverenziali.
Ormai misuro il tempo che separa il “qui ed ora” dal punto X dei Fori Imperiali in cui starò accalcato ad aspettare lo start, in una personalissima unità di misura fatta di MinutiKilimetroRecuperoFrequenzaCardiacaSecondi!
E visto che in (spero) poco meno di 4 ore mi giocherò mesi di sforzi e sacrifici…sotto pelle inizio a sentirla, inevitabilmente,…quella fottutissima ANSIA!!!! Quella sana, che ti porta a trattenere dentro un sospiro profondo seguito da un gridolino a bocca chiusa.
Il mio lupo nero (sgraaaatt) si chiama paura di farmi male. Per questo da qualche giorno gli allunghi si son fatti morigerati e guardinghi, le buche ed i gradini vengono evitati come fossero coccodrilli allo stato brado. Ok, ammetto, il livello di paranoia in tal senso è talmente alto che ormai un semplice prurito viene direttamente classificato come una gravissima contrattura …almeno fino alla telefonata placebo della fedele Lilli manidefata, la mia fisioterapista magica (sempre sia lodata). Un po’ di numeri in pillole? 12 le settimane di preparazione, 60/70 km la media percorsa in quattro uscite settimanali, 575 i km percorsi dalle scarpe comprate il 2 gennaio e ormai da sostituire (con l’uscita di stamattina il dado è tratto), 3 le gare di avvicinamento (una tapasciata da 10.000 e due mezze), nove i chili persi, 120 i brani della selezionatissima playlist, tutti rigorosamente a 180 bpm!
Ora non resta altro che organizzare l’alimentazione dell’ultima settimana: scarico quasi totale di carboidrati fino a giovedì e carboloading a seguire, ma senza esagerare in entrambe le fasi e stando ben attenti a non fare esperimenti dell’ultim’ora.
Che altro dire, stay tuned!
Jessica
Pochissimi giorni alla partenza della Maratona di Roma. Sono felice e sento pian piano aumentare l’adrenalina.
Ho lavorato tanto e mi sono allenata con impegno, ho seguito meticolosamente “la tabella” e in teoria il traguardo dei 42km dovrei riuscire a raggiungerlo. Ora non resta che il divertimento del grande giorno!
Questo percorso di preparazione mi ha regalato grandi emozioni, come il Personal Best sulla 10km e sulla mezza maratona. Ho raggiunto distanze sempre maggiori e il mio allenamento più lungo è stato da 34 km, senza crolli e particolari sofferenze.
Non è stato facile incastrare tutti gli allenamenti fra gli impegni dei bimbi, del marito e del lavoro, ma ci sono riuscita.
Ora che il countdown è passato ad una sola cifra temo solo i piccoli imprevisti da qui al momento della partenza, o di commettere errori prima o durante la gara. Basta una piccola distrazione, appoggiare male un piede oppure una banale caduta fra la folla per mettermi fuori gioco.
Settimana scorsa ad esempio dopo l’ultima mezza maratona corsa con un ritmo decisamente allegro mi sono procurata una contrattura da sovraccarico. Ho immediatamente chiesto soccorso al mio terapista Emanuele che con un bendaggio propriocettivo antalgico (!!) mi ha miracolosamente rimesso in piedi. Niente di grave per fortuna ma ho capito come può essere facile vanificare in un attimo tutti gli sforzi.
Sono pronta! Spero di conservare gambe e grinta fino alla partenza! Anzi no, fino al traguardo!
Marta
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