Lo so: anche a te è capitato di svegliarti nel cuore della notte sudato e col respiro rotto dall’ansia, gridando “Perché adidas si chiama così? E perché Nike si chiama Nike?”. Questo articolo ha lo scopo di evitarti dei traumi notturni del genere: vi troverai infatti la spiegazione del perché un brand si chiama in un certo modo, da cosa deriva e perché. Tra l’altro tutte queste curiosità te le puoi rivendere all’aperitivo, o giocando a Trivial Pursuit, sai mai. Iniziamo, rigorosamente in ordine alfabetico.
adidas
L’azienda tedesca deriva il suo nome dalla crasi di nome e cognome e del suo fondatore, ossia Adi Dassler.
Altra
Gli americani di Altra Running hanno trovato nella lingua latina l’ispirazione per il loro nome. “Altra” non è infatti da intendere come pronome italiano ma deriva da “altera”, cioè modificare ciò che è difettoso o mancante. Nel caso di Altra, la forma della scarpa tradizionale che, al contrario della loro proposta, ha un drop maggiore di zero e un puntale che costringe le dita dei piedi, invece che lasciarle libere di aprirsi in fase di stacco da terra.
ASICS
Anche i giapponesi di ASICS hanno qualcosa di latino nel proprio nome. Si tratta infatti di un acronimo: “Anima Sana In Corpore Sano”, non a caso riferito al “Mens sana in corpore sano” che afferma che una mente sana può esistere solo se è accolta in un corpo altrettanto sano (e viceversa).
Brooks
Se il suo nome ti sembra un cognome, sappi che hai intuito bene. Quando venne fondata a Philadelphia nel 1914, la Brooks Sports – come si chiamava al tempo – prendeva il proprio nome dal suo fondatore, John Brooks Goldenberg.
HOKA
Quando nacque nel 2009, quella che oggi conosciamo semplicemente come Hoka si chiamava “Hoka One One”. È facile essere tratti in inganno da “One One” pensando che indichi il numero 1 (“One” in inglese, appunto) e pronunciare quindi “Hoka Uan Uan” ma non si tratta di un nome inglese bensì di una parola Māori che significa “volare sopra la terra”. E che si pronuncia come si scrive, cioè “Oka One One”.
La Sportiva
Fondata in Trentino all’inizio degli anni ’20 del secolo scorso da Narciso Delladio, inizialmente si chiamava Calzoleria Sportiva, contratto poi nel più semplice e diretto “La Sportiva“.
Mizuno
Anche in questo caso si tratta di un nome derivato da un cognome. I due fratelli Rihachi e Rizo che la fondarono a Osaka in Giappone nel 1906 si chiamavano infatti Mizuno di cognome.
New Balance
Fondata anche questa nel 1906 a Boston dall’immigrato irlandese William J. Riley, New Balance prende il nome da ciò che originariamente produceva, ossia dei supporti plantari ispirati al piede della gallina (che Riley teneva sulla scrivania per dimostrare la sua teoria, ossia che un supporto plantare chiaramente riferibile alla meccanica di appoggio del piede di un volatile era perfetto e, appunto, bilanciato).
Nike
Il nome del brand americano deriva dalla dea greca della Vittoria e si pronuncia “Naichi” anche se la forma americanizzata è accettata, e cioè “Naik”. Se vuoi fare quello che ha fatto il classico puoi dire “Niche”, perché così si dice in greco.
On
Fondata in Svizzera nel 2010 come startup, On ha un nome sulla cui origine posso fare due speculazioni. All’inizio della loro avventura la tecnologia su cui si basava veniva spiegata come “correre sulle nuvole” (la particolare intersuola tubolare veniva proprio chiamata “Cloud”) e forse il nome deriva dall’elisione di “Cloud” dall’espressione “Running On Cloud”. Trattandosi anche di un brand che produce espressamente scarpe da corsa può darsi che On derivi dall’espressione “On running”, cioè “a proposito del running”.
Puma
Fondata nel 1948 da Rudolf Dassler (il fratello di Adi, che diede il nome ad adidas), originariamente e per pochi mesi si chiamò Ruda, dalle sue iniziali (Rudolf+Dassler) ma cambiò presto il nome in Puma.
Reebok
Il nome è in afrikaans e viene dall’antilope africana Vaal Rhebok o Vaalribbo, altrimenti nota come “antilope capriolo”.
Saucony
A cosa assomiglia il logo dell’americana Saucony? A un’onda. Non è casuale: “Saucony” è il nome del fiume che scorre a Kutztown, in Pennsylvania, dove venne fondata questa azienda nel 1898. Il nome ha un significato per i nativi americani ed è “Dove due fiumi corrono insieme”.
Scarpa
Producendo scarpe ad alto contenuto tecnologico, si potrebbe pensare che Scarpa indichi il prodotto principale. L’equivoco è comprensibile ma si tratta di un acronimo che sta per “Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima”.
The North Face
La traduzione letterale del nome dell’azienda americana fondata nel 1964 dagli appassionati escursionisti e alpinisti Douglas Tompkins e Kenneth Klopp è oscura a chi non si intende o non pratica l’alpinismo ma chiarissima agli appassionati: “La parete nord” nell’alpinismo è il versante in ombra di ogni montagna, quindi quello più impervio e sfidante per gli scalatori. Curiosamente il primo negozio che i due aprirono non era in alta quota ma all’esatto opposto: si trovava infatti a San Francisco, poco distante dalla spiaggia.
Topo
Fondata pochi anni fa da Tom Post, ex presidente di Vibram USA, deriva il suo nome dalla crasi del suo nome e cognome: TOm + POst!
Under Armour
L’origine del nome del colosso americano Under Armour fondato da Kevin Plank nel 1996 nasce da un equivoco e da una contingenza. L’equivoco fu quello che nacque quando col fratello discutevano del nome da dare all’azienda che avrebbe prodotto abbigliamento tecnico da indossare a contatto con la pelle per smaltire meglio il sudore. Inizialmente pensavano di chiamarlo “Body Armour”, nel senso di “armatura”, ma poi Kevin si innamorò di Under Armour, pensando che suonasse meglio. La contingenza che li spinse a scegliere la dicitura inglese “Armour” invece che quella americana “Armor” (senza la “u”) è dovuta al fatto che il numero verde era disponibile solo per la prima. Come si dice, “far di necessità, virtù”.
Una regola che vale sempre, nello sport e nella vita.
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