Correre è praticamente gratuito, basta mettersi un paio di scarpe, dei pantaloncini e una maglietta e via, puoi farlo.
Quante volte avremo sentito – e magari detto – questa frase? Che la corsa sia un’attività economicamente sostenibile e decisamente più economica rispetto ad altri sport è fuor di dubbio, ma ci siamo mai chiesti quanto effettivamente sia costoso praticarla? No? Beh, se non te lo sei mai chiesto, ora sarò io a metterti la curiosità di scoprirlo, perché correre è effettivamente costoso e a seconda di quanto tu corra scoprirai che la tua spesa giornaliera può essere anche abbastanza consistente.
Tutto quello che leggerai è il frutto di calcoli spannometrici, che hanno pertanto grandi margini di perfezionamento, ed è stato fatto solo per divertirci un po’ e farci un’idea almeno generale di quanto spendiamo per il nostro sport preferito. Per semplificare le cose – e i calcoli – ho immaginato di dividere i runner in tre gruppi, che sono molto banalmente: principianti, amatori, evoluti.
Nel gruppo dei principianti sono inclusi tutti quei runner che corrono per una ventina di chilometri alla settimana al massimo e che per farlo hanno un solo paio di scarpe, un completo estivo, uno primaverile/autunnale ed uno invernale. Non usano un orologio GPS e tracciano le proprie corse con app gratuite tipo Strava o simili. Come detto, si tratta di runner che corrono relativamente poco e che per farlo utilizzano un solo paio di scarpe, che però sono state scelte in negozio e suggerite dal venditore. Mediamente le cambiano ogni sei mesi (indipendentemente dal chilometraggio) e le pagano 120 euro a paio. Il completo da corsa, uno per ciascuna stagione, lo cambiano una volta all’anno e spendono circa 40 euro per il completino estivo, 50 per quello delle stagioni intermedie e 60 per il completo invernale. In tutto spendono in un anno 150 euro per l’abbigliamento e 240 euro per le scarpe. Nella maggior parte dei casi (ahia!) non fanno nemmeno un controllo dal medico sportivo, per cui risparmiano il costo della visita medica (c’è bisogno di dire che non è una cosa buona?). Come detto, corrono circa venti chilometri alla settimana, per cui, spalmando la spesa fatta in un anno (390 euro) per i chilometri corsi (1040) spendono circa 38 centesimi di euro per chilometro corso. In pratica, fa poco più di tre chilometri per pagare il tanto di un caffè al bar.
Il secondo gruppo, quello degli amatori, è composto da runner che percorrono mediamente il doppio dei chilometri degli atleti principianti, arrivando a circa 50 chilometri settimanali, e che possiedono diverse scarpe da utilizzare a rotazione. Per semplificare diciamo che ne comprano quattro paia all’anno. Correndo più degli atleti principianti, possiedono diversi completi da corsa per le diverse stagioni, stimiamo due per l’estate e due per l’inverno e due per le stagioni intermedie. Utilizzano un orologio per la corsa, che è costato una cifra intorno ai 250 euro e che cambiano ogni tre anni. Gli atleti amatori che prendo in considerazione soffrono inoltre di una delle grandi malattie dei runner: partecipano alle gare. Giusto per non esagerare, stimo che facciano ogni anno cinque gare da Dieci chilometri e due Mezze Maratone, tutte nei pressi di casa o al massimo nelle province vicine. Per farlo, ovviamente, si sottopongono alla visita medica (tra i 50 ed i 100 euro) e si iscrivono ad una Società Sportiva (una cinquantina di euro) o sottoscrivono una RunCard FIDAL (30 euro). Se imposto gli stessi costi per abbigliamento e scarpe degli atleti principianti (2×40€, 2×50€ e 2×60€), spalmo nei tre anni la spesa dell’orologio (che quindi peserà per circa 85 euro in un anno) e supponiamo una spesa di 15 euro per le gare da Dieci chilometri e 30 per le Mezze Maratone, la spesa complessiva che un atleta amatore raggiunge in un anno è di circa 1115 euro, escludendo i costi di spostamento per le gare. Poiché corre circa 2600 chilometri in un anno, per ogni chilometro di corsa spenderà 0.42 euro. Per arrivare al costo del caffè al bar lui corre poco meno di tre chilometri.
Il terzo gruppo è quello dei runner evoluti. L’atleta che fa parte di questo gruppo si allena praticamente ogni giorno e possiede almeno tre completi da corsa per ciascuna stagione, più un paio di completi leggerissimi e stilosissimi da usare esclusivamente in gara (80 euro). Ha due paia di scarpe in più rispetto all’amatore, così come un paio di scarpe da dedicare esclusivamente alle competizioni, che costano molto più di quelle che ha normalmente, diciamo 180 euro (cifra al ribasso). I completi da gara vengono indossati solo in gara (ovviamente) e quindi durano diversi anni, diciamo due, dimezzando la spesa fatta nell’ottica del budget annuale. Il runner evoluto percorre almeno settanta chilometri alla settimana e se è in fase di preparazione per qualche gara di lunga distanza arriva a superare i cento. Partecipa alle gare e corre il doppio delle Mezze Maratone di un amatore e una o due Maratone all’anno, quindi è quasi sempre in fase di preparazione. Per rendere i calcoli più semplici, diremo che percorre mediamente 80 chilometri alla settimana. Al suo polso c’è un orologio un po’ più caro di quello dell’amatore, ma non tantissimo, circa 350 euro, ma che utilizza solo per due anni anziché per tre, portando la sua spesa annuale per questo gadget a 175 euro. Facendogli i conti in tasca, in un anno avrà corso oltre 4.100 chilometri, spendendo la bellezza di 530 euro per l’abbigliamento, 900 (!) per le scarpe – modello da gara incluso – e 220 euro per le gare, supponendo corra quattro Mezze e due Maratone (al costo di 50 euro l’una – basso ma possibile). I costi di spostamento in questo caso salgono di molto (non ci sono molte Maratone tutte vicine, a parte casi eccezionali), ma abbiamo detto che non li conteremo. Mettendo insieme tutti i costi annuali che sostiene, arriviamo facilmente a superare i 1.940 euro. Il costo al chilometro per questo atleta sarà pertanto di 0.47 euro, per cui un caffè al bar lo ripaga correndo ancora meno di quanto non facciano gli amatori.
MI FA UN PO’ MALE LA TESTA!
Se a guardare tutti questi numeri e questi calcoli sentivi il bisogno di avere uno schemino riassuntivo, eccotelo!
Principianti
1040 km |
Amatori
2600 km |
Evoluti
4100 km |
|
Scarpe | 240 | 480 | 900 |
Abbigliamento | 150 | 300 | 530 |
Orologio | 0 | 85 | 175 |
Visita Medica e Gare | 0 | (115 + 135) 250 | (115 + 220) 335 |
Totale | 390 | 1115 | 1940 |
Costo al chilometro | € 0.38 | € 0.42 | € 0.47 |
Come ti ho detto, questi son conti volutamente molto semplici, ma non credo si allontanino troppo dalla realtà. A una veloce occhiata ai risultati, non sembra nemmeno ci sia questa grande differenza nel costo al chilometro, soprattutto se paragoniamo i runner del gruppo principianti agli amatori. Ovviamente c’è anche da considerare che molti investono su prodotti di alta qualità che durano per più tempo, e non devono pertanto cambiare abbigliamento ogni anno, o che ci sono alcuni che non hanno alcuna smania di cambiare orologio appena vengono presentati dei nuovi modelli di Garmin, per cui all’interno di questa popolazione ipotetica di runner che ti ho descritto potrebbero esserci moltissime sfaccettature. Inoltre, ed è questa la cosa che potrebbe pesare di più in assoluto sulla questione, c’è da considerare che in questi nostri calcoli teniamo in considerazione soltanto ciò che serve al runner, senza badare a un fattore che invece nella realtà è decisamente importante: ciò che piace al runner. Quando si tratta di scegliere in base alle necessità, infatti, la scelta è limitata dall’utilizzo che si fa di quell’oggetto. Ma se ci si mette di fronte al poter scegliere anche qualcosa di bellissimo, beh, allora potremmo facilmente trovarci a coprire la distanza di solo un chilometro per pagare un caffè del bar.
Una soluzione per far pesare meno la spesa di rinnovo abbigliamento o scarpe? Utilizzare un salvadanaio appositamente per la corsa e metterci dentro qualche moneta ogni volta che si va a correre.
credit immagine principale: Rangizzz on DepositPhotos.com