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Il trail running offre una prospettiva diversa dalla corsa su strada, connettendo con la natura e i sensi.
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La pratica permette di riflettere sulle sfide personali, accettare limiti e trovare forza interiore.
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Offre anche un’opportunità di disconnettere dal mondo esterno, creando uno spazio personale e prezioso.
Come al solito allaccio le scarpe, esco di casa e mi chiudo la porta alle spalle.
Al solito bivio, dove tutti i giorni vado dritto per imboccare la ciclabile asfaltata, giro a destra.
Faccio due tornanti e in un battibaleno mi trovo in un sentiero.
Lo scenario cambia totalmente, io cambio completamente e per me il trail è questo: un cambio di prospettive.
Nei sentieri si perdono le logiche della corsa su strada. Il passo al chilometro perde il suo senso, il camminare diventa lecito.
Quello che però è più evidente è un cambio netto di scenario: niente asfalto, niente auto, niente caos.
È qui che mi viene offerta la grande occasione di ascoltare quello che mi circonda. Non parlo solo di udito. È come se la percezione del mondo circostante aumentasse. Suoni, odori, percezione della superficie dove stiamo correndo.
Ho un ricordo vivo di aglio selvatico che cresce nei sentieri su cui corro, del rumore degli animali che si muovono al buio del bosco mentre corro verso casa, o ancora, della magia dei colori che si scatena in autunno nella foresta.
Percepire quello che ci circonda e connettere con la natura sono due pratiche che con il tempo stiamo disimparando, ma che per fortuna con la corsa nei sentieri ho ritrovato.
La natura, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, sfida i nostri limiti fisici e mentali. Affrontare le salite e discese ripide, attraversare i ruscelli e superare gli ostacoli richiede metaforicamente determinazione e pazienza. Ogni sentiero è unico e presenta sfide diverse, costringendomi ad adattarmi e adottare una mentalità resiliente.
Spendere tempo lì fuori ha anche un’altra conseguenza: rimanere con i miei pensieri.
Per alcuni motivi può essere un aspetto negativo, per altri positivo.
Sicuramente diventa un’occasione per fare chiarezza, far nascere nuove idee oppure lasciarci alle spalle qualcosa. Per chi medita, questo può suonare familiare.
Il trail running per me è proprio questo: un’opportunità di connessione con la natura, ma prima di tutto con me stesso.
Lontano dalle distrazioni della quotidianità, il trail running mi permette di riflettere sulle sfide personali, i successi e le aspirazioni.
La solitudine dei sentieri offre il tempo e lo spazio necessari per confrontarmi con me stesso, per accettare i miei limiti e per trovare la forza interiore per superarli.
Connettere con me stesso e con la natura, ma anche un’altra grande occasione: disconnettere dal mondo esterno.
Con grande fortuna su alcuni sentieri non c’è campo e possiamo perdere il senso del tempo e quella sensazione di dover controllare le notifiche dell’iPhone.
Farà strano all’inizio ma ci permette di crearci uno spazio nuovo, uno spazio per noi, un momento per noi e le persone che sono con noi.
Scendo verso casa, gli alberi si fanno meno fitti, finisce il sentiero e ricomincia l’asfalto. Saluto quello spazio che mi ero creato nell’ultima ora ed arrivo alla porta di casa.
Non vedo l’ora di ritornarci.
E bravo Tommy, complimenti. Sarà un piacere leggerti e Introspective Running!