Le gare di corsa più lunghe del mondo

C'è chi gareggia sulla velocità e chi sulla distanza. Queste sono le 4 gare più lunghe (e spesso estreme) al mondo

Quando si parla di endurance si intende la resistenza alla fatica. La corsa è, fra le molte discipline sportive, la regina dell’endurance. Per correre a lungo serve sostenere uno sforzo prolungato nel tempo, e chi ha corso una maratona sa di cosa parliamo.

Come sempre c’è poi chi porta il discorso un po’ più in là: dopo le maratone ci sono le ultramaratone, che tecnicamente sono tutte le gare su distanze superiori a una maratona. Ma qual è il limite di lunghezza massima? Beh, non c’è, o almeno è spostato molto in là.

Queste sono le quattro gare più lunghe al mondo, in ordine decrescente.

1. Dragon’s Back Race

Photo: Dragon’s Back

La Dragon’s Back prende il nome (“sulla schiena del dragone”) dal fatto che è corsa sulla spina dorsale (cioè sulle creste) delle montagne che collegano il nord al sud del Galles.

Si tratta di un trail di 6 giorni sulla distanza di 380 km tutto in quota e in autosufficienza. Se non ti sembra abbastanza sappi che non tutto il percorso è tracciato e che devi arrangiarti a trovare la strada fra un checkpoint e l’altro (in genere posizionati in cima alle vette e dove devi lasciare segno del tuo passaggio) tenendo a bada condizioni meteo che possono comportare scarsa visibilità, pioggia e vento usando solo le mappe o il GPS. E se non arrivi ai diversi campi base entro le 23 di ogni giorno non puoi correre in quello successivo.

I più veloci riescono in genere a coprire i singoli tratti in 6 ore ma chi è più lento (o chi perde la strada) può metterci anche 18 ore.

Due curiosità:

  1. le edizioni che si sono svolte sino a ora sono state quelle del 1992, 2012, 2015, 2017, 2019, 2021 mentre quella del 2023 (si può dire a questo punto che si tratta di una gara biennale?) si terrà fra il 4 e il 9 settembre.
  2. Fra i consigli dell’organizzazione c’è anche quello di portarsi soldi. E ci chiediamo cosa te ne puoi fare in quota.

2. Tor De Glaciers 450

Photo: Tor Des Geants

Se il prossimo settembre non ce l’hai fatta entro il 9 a chiudere la Dragon’s Back, puoi sempre prendere un aereo e andare a correre la Tor Des Glaciers, tra l’8 e il 16 settembre. Sorella maggiore della già temibilissima Tor Des Geants (per gli amici semplicemente “Tor”), è una gara molto particolare che celebrerà i 10 anni del Tor e sarà riservata a solo 200 concorrenti selezionati per risultati, capacità e motivazione.

Il percorso è fra i più suggestivi ed estremi, si snoda per 450 km e 32.000 m di dislivello positivo lungo le Alte Vie dimenticate 3 e 4, in totale autosufficienza e con unici punti di appoggio i rifugi. Che sono sistemati in posizioni pazzesche ma, diciamo, difficilmente accessibili.

Per potervi partecipare ti basta aver concluso una edizione del TOR330 – Tor des Géants in un tempo inferiore alle 130 ore. Ce la fai?

3. 6633 Arctic Ultra

Photo: 6633 Arctic Ultra

La 6633 Arctic Ultra aggiunge alla lunghezza del percorso le condizioni meteo estreme. Del resto si corre nel Circolo Artico, attraverso le regioni dello Yucon e dei Territori del Nord-Ovest, in pieno inverno (l’ultima edizione del 2023 si è tenuta a fine febbraio).

Si definisce “la più dura, la più fredda, la più ventosa” e c’è da crederci: le temperature arrivano a -40°C e c’è da scommettere che solo i più capaci possano osare le tre distanze su cui si articola: una rilassante da 193 km, una un po’ più impegnativa da 402 e quella davvero estrema da, ehm, 611 chilometri.

4. Self-Transcendence: 3.100 miglia (di noia, anche)

Photo: Sri-Chinmoy Self-transcendence 3100 Mile Race

Il suo nome per esteso è Sri-Chinmoy Self-transcendence 3100 Mile Race e si svolge a Jamaica nel Queens, a New York. Chi la corre deve avere estreme doti fisiche e mentali e soprattutto (anche) una certa resistenza alla noia: la gara si svolge su una lunghezza di 3.100 migliaia, cioè 4.989 km attorno allo stesso isolato, per un tempo massimo di 52 giorni, dalle 6 del mattino alle 11 di sera.

Dato che il consumo calorico per completare le 60 miglia medie giornaliere è superiore alle 10.000 Kcal, i partecipanti spesso ci arrivano volutamente un po’ fuori peso, tanto sanno che gli servirà tutto, da bruciare.

L’aspetto “trascendente” è legato allo stato di alterazione a cui può condurre un’esperienza così prolungata e ripetitiva. Non a caso è anche definita “la gara più esistenziale del mondo”.

Dettaglio non secondario: le ultime tre edizioni sono state sempre vinte dal veneto Andrea Marcato, l’ultima (2022) l’ottobre scorso, in 43 giorni, 3 ore e 20 minuti. Con meno 13 kg all’arrivo.

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