Le ripetute aiutano

I latini ci insegnano che “repetita iuvant”. Chi siamo noi per non dar seguito a quanto ci è stato tramandato dai nostri avi?


  • Il nostro corpo è incline all’abitudine e tende ad adattarsi ai nostri allenamenti abituali.
  • È importante variare i tipi di allenamento e di lavori che fai durante, in modo da rompere la monotonia e per tenere il corpo in una benefica tensione.
  • Per vedere miglioramenti, dobbiamo introdurre variazioni come le ripetute, gli allunghi, l’intervallo training e il fartlek.

 

Siamo esseri abitudinari. Abbiamo questa straordinaria capacità di memorizzare e metabolizzare i cambiamenti, sia a livello fisico che mentale. Il corpo riconosce un elemento di novità e, con il tempo, cerca di farlo suo per risparmiare energia e fatica. Ebbene sì, il nostro corpo è di indole pigra.

È lo stesso meccanismo che entra in azione quando abbiamo iniziato a correre. Ti ricordi ancora com’è stata la tua prima volta? Se sei partito da zero probabilmente avrai fatto fatica a concludere il primo chilometro di corsa. Poi passo dopo passo, uscita dopo uscita, ti sei fatto gambe e fiato e hai portato a termine i tuoi primi 3, 5, 10 chilometri di corsa non-stop. 

E ora?

Ora il tuo corpo si è molto probabilmente abituato a correre per 50, 55, 60 minuti a ritmo costante. Proseguendo in questo modo difficilmente vedrai un miglioramento della tua condizione fisica, sotto ogni punto di vista. Ti sarai metaforicamente arenato a quella tipologia di allenamento. Quel che ti serve è dare una scossa alla tua routine e introdurre un nuovo elemento di novità che ti faccia uscire dalle sabbie mobili. In che modo? Inserendo delle variazioni di velocità all’interno delle tue uscite e dei tuoi allenamenti. Sì, sto parlando proprio delle ripetute.

Ad ognuno la sua

Introdurre delle variazioni di velocità serve per uscire dalla zona di comfort che ci siamo creati e a cui ci siamo adattati. Ne esistono di diverse tipologie, ognuna con un fine e uno scopo diverso a seconda del nostro livello di allenamento e al nostro obiettivo finale. Scopriamole insieme.

Allunghi

È il primo step per prendere confidenza con i cambi di ritmo. Puoi inserire una sessione di allunghi da 50 metri a completamento della fase di riscaldamento oppure una serie di allunghi da 100 metri al termine di una corsa lenta di 40/50 minuti per dare, o ridare, un po’ di brillantezza alle gambe.

Interval training

Questa tipologia di allenamento prevede l’alternanza di una parte ad alta intensità (10×400, 5×1000, 4×2000) con un recupero a bassa intensità, camminando oppure restando fermi. Così facendo, in linea teorica, si avrà uno smaltimento più veloce dell’acido lattico accumulato. Il recupero tra una ripetuta e l’altra si può definire quasi completo.

Variazioni tipo fartlek 

In questo caso la difficoltà consiste non solo nell’eseguire una fase attiva a media/alta intensità ma riuscire a sostenere la fase che dovrebbe essere di recupero a un ritmo un po’ più lento del precedente ma comune ancora abbastanza impegnativo. Di fatto è un recupero che fa le parti da lupo travestito da agnello. Un recupero vero e proprio tra un blocco e il successivo non c’è.

N.B. Il fartlek ha origine nei paesi nordici dove questa tipologia di alternanza di ritmi e intensità della corsa all’interno degli allenamenti veniva naturale per via della conformazione del territorio. Non erano allenamenti codificati come li svolgiamo noi oggi. In questo articolo trovi qualche altra curiosità sull’argomento.

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