-
New Balance e Intersport avevano offerto l’opportunità di correre una prima maratona a Valencia.
-
Samanta è stata scelta per realizzare il suo sogno di completare la maratona.
-
Correre significa avere tenacia, libertà mentale, e accettare le sfide personali.
Vi abbiamo chiesto di scriverci le vostre storie e le vostre motivazioni e lo avete fatto. In tantissimi. Per una volta a ruoli invertiti, ci siamo messi comodi e vi abbiamo letto, uno per uno. Abbiamo immaginato di intrattenere una conversazione in cui ci avete raccontato che cos’è per voi la corsa e per quale motivo vi mettereste in gioco per affrontare la vostra prima maratona.
Grazie all’opportunità offerta da New Balance in collaborazione con Intersport uno di voi avrà l’opportunità di correre la sua prima maratona a Valencia il prossimo 3 dicembre 2023 in veste di ospite del brand sponsor dell’evento.
Quel momento è arrivato. Il momento in cui ti possiamo annunciare che Samanta sarà la ragazza che, con l’aiuto di Orlando Pizzolato, coronerà il sogno di correre la sua prima maratona il prossimo 3 dicembre.
Un sogno ma anche un obiettivo come lo definisce lei stessa nella lettera che ci ha scritto. Un obiettivo che si era prefissata per il 2025 in modo che fosse abbastanza lontano da essere reale, ma non abbastanza vicino da essere spaventoso, con la riserva di poterlo magari anticipare. E di fatto verrà anticipato.
Pur lavorando con i numeri in veste di tesoriera in un banca bresciana, ha ammesso senza troppi giri di parole di non correre per chiarirsi le idee perché quando corre riesce a mala pena a fare una semplicissima addizione tanto le si offusca la mente.
È conosciuta per essere quella saggia nel suo gruppo di amici, quegli stessi amici da cui è accusata di essere vecchia dentro nonostante sia la più giovane.
Per Samanta la maratona non è l’obiettivo che si è prefissata fin dal primo passo, quando ha iniziato a correre. Il suo approccio al mondo della corsa è stato tutt’altro che rose e fiori. Poi qualcosa è cambiato, qualcosa è scattato e le rose hanno iniziato a fiorire.
Follow her
In questi mesi vivremo insieme a Samanta, alias pandamati su Instagram, il suo percorso che la porterà a Valencia. Per ora ti lasciamo con la sua lettera, che contiene una bellissima frase finale dedicata a tutti noi.
“Diverse volte ho provato a correre con i vari programmi intervallati dal cammino, ottenendo sempre lo stesso risultato: una noia mortale. Col senno di poi, penso che sia perché l’obiettivo che mie ero data, ossia la perdita di peso, non era per me adatto o comunque sufficiente a superare quello scoglio. Fatto sta che questa cosa del non correre inizia a diventare un rifiuto e quasi parte della mia identità. Non so quante volte ho detto, parafrasando Lagerfeld, che io non corro perché è volgare.
Un paio di anni fa sento parlare il mio compagno della sua esperienza del cammino di Santiago e, ispirata, decido che anche io voglio fare un’esperienza simile. In questo caso l’obiettivo è ben diverso: dimostrare a me stessa che posso affrontare una sfida di questo tipo. Voglio avere nei miei confronti la stessa stima che ho per gli altri che affrontano prove fisiche di questo genere. Io, pelandrona sposata col divano.
Che mi piace tantissimo stare nella natura l’avevo già capito da un po’ e quindi, con questo viaggio in mente, ogni occasione diventa buona per andare a camminare nella natura. Le gambe non mi fanno male, ma il fiato è sempre corto. Penso allora che potrei integrare con la corsa per migliorare questo aspetto.
Poco prima che l’Italia giochi la semifinale degli europei con il Belgio, esco per la mia (ennesima) prima corsa: 9 minuti totali, di cui 5 correndo. All’inizio non lo dico a nessuno, perché ho paura di dover affrontare e raccontare l’ennesima cosa lasciata da parte. E invece…
Dopo un anno e mezzo abbondante da quella prima corsa ce ne sono tante, tantissime altre e anche una mezza maratona a marzo e già altre tre prenotate per la fine dell’anno.
La corsa per me è tenacia, disciplina e coraggio. È uno svago, è una ricarica, è tempo per me. È natura, è solitudine. Talvolta anche divertimento in compagnia.
Corro perché voglio avere un corpo in grado fare tutto ciò che mi va, perché mi libera la mente e dopo la testa è sempre più leggera.
Non corro per la chiarezza mentale: a mala pena riesco a fare 2+3 mentre corro, ma per me che lavoro con i numeri è un pregio anche questo.
Non so se riesco a spiegare a parole la soddisfazione che dà fare le cose con il corpo, raggiungere obiettivi sapendo che hai fatto davvero tutto tu, con le tue forze. È un senso di compimento, di risolutezza, di completezza, una gioia totalizzante e profonda, una soddisfazione che ti sta dentro e che non ti può essere tolta.
Dopo la prima mezza ho pensato che sarebbe bello farne anche una intera e mi sono data come obiettivo il 2025: lontano abbastanza da essere reale, ma non abbastanza da essere spaventoso. Chissà che magari lo anticipo.
Auguri a chi correrà una maratona e complimenti a chi l’ha già corsa. Vi ammiro sinceramente.”