Roma non è una città facile. E non è una milanese a dirlo, ma un romano de Roma. Traffico intenso, strade che non sanno cosa voglia dire essere pianeggianti, marciapiedi sempre affollati di persone e turisti. Senza contare i sanpietrini che non danno tregua. Correre nella città eterna non è facile.
I runner romani non ci fanno nemmeno più caso e hanno fatto di necessità virtù, trovando nella forza del gruppo il modo di superare ogni piccola difficoltà.
Runners of Rome
Prima conosciuti come Eternal Eagles, i Runners of Rome hanno l’obiettivo di diffondere il verbo del running e fare innamorare le persone di questa disciplina in maniera spontanea, romantica e non ossessiva.
Un approccio più sciallo che si discosta da quello più rigido e schematico di una qualsiasi associazione o società podistica sportiva.
In tal senso ci si rifà alle esperienze di movimenti internazionali, uno tra tutti il Bridge The Gap che fa da ponte di connessione per tutte le running crew sparse nel mondo. L’incontro e il confronto di esperienze con le crew estere è un momento per aprire la mente a nuovi ventagli di possibilità.
Lo scambio di idee rende più creativi. La corsa stessa è un’attività creativa. Al mero gesto atletico sono collegate sfere legate all’arte, la musica, la cultura. Come gli anelli che circondano il pianeta Saturno tutte queste realtà gravitano attorno alla corsa. Le une non esistono senza l’altra. C’è un legame intrinseco che le unisce.
L’intenzione dei Runners of Rome è di far innamorare della corsa e di tutto ciò che vi ruota attorno. Con questa premessa anche il grafico, il designer e il deejay si sentiranno più facilmente coinvolti nelle attività organizzate dalla community, perché la crew è il punto di incontro delle passioni di ciascuno.
Le occasioni per incontrarsi e stare insieme non mancano. Come non deve mancare il giusto mood, perché correre in gruppo non è per tutti. Bisogna rispettare gli altri senza prevaricare il prossimo per emergere. Se si hanno intenzioni diverse meglio correre da soli.
Correre in gruppo significa darsi l’esempio, aiutarsi, ma anche divertirsi. ROR contano una cinquantina di persone che partecipano ad ogni “damn” allenamento che si tiene di martedì in zona Monti (format che hanno chiamato every damn Tuesday ispirandosi all’omonimo film “Ogni maledetta domenica”). Dopo una fase di riscaldamento condiviso c’è la divisione in gruppi differenziati per colori e ritmi di corsa. Il ritmo di corsa non è l’unico a scandire le uscite, perché ogni gruppo si muove accompagnato da un sottofondo musicale, senza esclusione di generi.
Uscita dopo uscita ci si potrà ritrovare a cambiare gruppo perché si è iniziato a correre a passo più svelto, o addirittura ci si potrà ritrovare a capo di uno di questi. Lo scopo principale resta comunque sempre e solo quello di godersi il momento. Che si tratti di una social run o della Mezza Patatona, una gara fake che i ragazzi di ROR hanno organizzato insieme al negozio Elvis Lines. È una corsa di 5km sul percorso che Marco, uno dei due proprietari di Elivis Line, è solito fare tutti i giorni. Perché gara fake? Perché non c’è nessun rilevamento cronometrico, nessuna medaglia da finisher ma solo una spilla uguale per tutti con il numero 2, per indicare che siamo arrivati simbolicamente tutti secondi. Non c’è un vincitore perché in fondo quel che conta non è arrivare primi. Sicuramente non un evento per runner imbruttiti. Sicuramente un evento per runner patatoni, com’è solito chiamare tutti Marco.
Souplesse
Dal francese per indicare un’andatura sciolta, agile. Souplesse è il nome della running crew nata 2 anni fa da un’inaspettato incontro per le strade della capitale. Galeotte furono un paio di Salomon realizzate in collaborazione con Satisfy. Tutto partì da quelle scarpe, che furono il pretesto per gettare le basi di un’amicizia evolutasi in un progetto di più ampio spettro.
Ispirandosi ai paesi del nord Europa riconosciuti essere un passo avanti a noi i Souplesse vogliono trasmettere il messaggio per cui la corsa è un affare per giovani. Non la si può incasellare e ridurre a una semplice attività motoria per persone di media età che vogliono rimettersi in forma. La corsa rappresenta molto più di questo.
Facendo tesoro delle esperienze delle crew straniere i Souplesse si impegnano a svecchiare questa visione antiquata legata al mondo del running per renderlo più moderno e accattivante anche per tutte le nuove generazioni. La corsa deve essere percepita come qualcosa di figo.
La cura e la scelta dei dettagli diventa fondamentale nell’organizzazione degli eventi.
I Souplesse hanno un calendario condiviso mensilmente sul profilo Instagram che prevede un’uscita settimanale, generalmente ogni martedì. A settimane alterne si terrà alle 7 di mattina con ritrovo al Ponte della Musica nel quartiere Flaminio o alle 8 di sera in centro città, più precisamente al Colosseo. Si corre tutti insieme per 5/6km senza che aleggi alcuna forma di competizione tra i partecipanti. A seguire un po’ di social time con cibo e beverage.
Perché sbattersi per mettere insieme e organizzare tutto questo? Per passione. Una passione che lega le menti pulsanti della community a questo sport dalle mille sfaccettature. Ognuno mette a disposizione della crew le proprie competenze e conoscenze. Le une si integrano con le altre, colmando le lacune ed andando ad arricchire il bagaglio culturale di ciascuno. Insieme si raggiungono traguardi che probabilmente da soli non si sarebbero mai raggiunti. Ogni corsa è motivo di crescita, dal punto di vista fisico e mentale.
Si tratta di un gruppo di amici che animati da un’idea romantica vogliono semplicemente condividere e diffondere la loro enorme passione per il mondo del running, una passione genuina da cui si possono trarre molti insegnamenti di vita. Fronteggiare la fatica e superare le difficoltà per esempio sono insegnamenti che se vissuti sulla propria pelle probabilmente rimarranno più impressi. Tutto diventerà più semplice da gestire, anche grazie alla forza del gruppo.