Il ciclismo indoor non è un ripiego invernale, ma un’arma strategica a impatto zero per i runner che vogliono costruire un motore aerobico più potente (VO2max) e una maggiore forza resistente nelle gambe.
- Zero Impatto, Massimo Sforzo: La bici indoor ti permette di fare allenamenti di qualità (HIIT, Tempo) spingendo il tuo sistema cardiovascolare al limite, senza però pesare su articolazioni e tendini.
- Forza Specifica: Pedalare aumentando la resistenza è un allenamento di forza mirato per quadricipiti e glutei, costruendo la potenza che ti servirà in salita e nello sprint finale.
- Recupero Attivo Perfetto: Una sessione leggera sulla bici il giorno dopo un lungo di corsa aiuta a smaltire la fatica e a velocizzare il recupero senza aggiungere ulteriore stress da impatto.
- Workout HIIT: Sessioni di intervalli brevi e intensi (es. 1 min forte / 1 min piano) per allenare il VO2max.
- Workout TEMPO: Sessioni lunghe a sforzo controllato (es. 2×15 min) per alzare la soglia del lattato, proprio come una Tempo Run.
Pensi che la bici indoor sia noiosa? È utilissima per il tuo inverno.
Ammettiamolo: per un runner, l’idea dello “spinning” o dei “rulli” evoca spesso un senso di noia. È il ripiego. È quello che fai quando fuori diluvia o fa troppo freddo per correre. È un surrogato, un parente povero della corsa vera, quella sull’asfalto, col vento in faccia.
Se la pensi così, stai sprecando un’opportunità enorme.
Il ciclismo indoor non è un compromesso, è utilissimo. È come il simulatore che ti permette di allenare i muscoli in condizioni “di laboratorio”, senza gravare su tendini e articolazioni. Non stai semplicemente “sopravvivendo” all’inverno; stai costruendo le fondamenta per la tua stagione migliore (probabilmente) di sempre. È il momento di smettere di vederla come una punizione e iniziare a usarla per quello che è: un allenamento molto utile.
Perché ogni runner dovrebbe pedalare: i 3 benefici del ciclismo indoor
I benefici per chi corre non sono generici, sono estremamente specifici e complementari.
Costruire il “motore” a impatto zero
La corsa ha un limite fisico: l’impatto. Ogni passo è un piccolo trauma. Puoi avere un cuore da maratoneta, ma se le tue ginocchia o i tuoi tendini sono infiammati, sei fermo. Il ciclismo indoor rimuove questa variabile. Ti permette di separare l’allenamento cardiovascolare da quello muscolo-scheletrico. Puoi “scatenare un inferno aerobico”, lavorare sul tuo VO2max e la tua soglia lattacida, con zero impatto su caviglie, ginocchia e schiena. È il modo più sicuro per fare qualità.
Allenare la forza resistente delle gambe
Correre sviluppa l’elasticità, ma la bici costruisce la forza cruda. Quando aumenti la resistenza sulla spin bike o metti un rapporto più duro sui rulli, è un po’ come se tu stessi facendo l’equivalente di una serie infinita di leg press a basso carico. Questo tipo di lavoro costruisce forza resistente ei quadricipiti e nei glutei, muscoli fondamentali per la corsa. Il risultato? Avrai più spinta in salita e più potenza negli ultimi chilometri di una gara, quando la fatica si fa sentire.
L’alternativa perfetta per i giorni di recupero attivo
Il giorno dopo un lungo estenuante o una gara, le gambe sono di legno. Uscire a correre, anche piano, può peggiorare la situazione aggiungendo altro impatto. Una pedalata leggera di 30-40 minuti a bassissima resistenza, invece, è la medicina perfetta: fa circolare il sangue, aiuta a smaltire le tossine e a “lavare via” l’indolenzimento, accelerando il recupero senza stressare minimamente le articolazioni.
Workout #1: L’Interval Training (HIIT sulla bici)
Questo workout serve a migliorare il tuo VO2max.
- Come “leggere” lo sforzo: Sulla bici non hai il “passo al km”. Devi usare l’RPE (Tasso di Sforzo Percepito), una scala da 1 a 10.
- Riscaldamento: 10-15 minuti di pedalata facile (RPE 3-4/10).
- Il Lavoro: 10 x (1 minuto ON / 1 minuto OFF)
- 1 minuto ON: Aumenta la resistenza e la cadenza (RPM) finché non sei a uno sforzo quasi massimale (RPE 9/10). Devi avere il fiatone, deve essere molto faticoso.
- 1 minuto OFF: Riduci la resistenza al minimo e pedala molto lentamente (RPE 2/10). Recupera attivamente il fiato.
- Defaticamento: 10 minuti di pedalata facile (RPE 3/10).
Workout #2: La “Tempo Ride” (come tradurre la tua tempo run sui pedali)
Questo workout allena la tua soglia anaerobica, la capacità di sostenere uno sforzo “comodamente difficile” per molto tempo.
- Come “leggere” lo sforzo: Il tuo ritmo “Tempo” (RPE 7-8/10) è quello sforzo intenso in cui riesci a malapena a dire 2-3 parole di fila.
- Riscaldamento: 10-15 minuti di pedalata facile (RPE 3-4/10).
- Il Lavoro: 2 x 15 minuti a Ritmo TEMPO
- 15 minuti ON: Trova una combinazione di resistenza (media) e cadenza (idealmente 90-100 RPM) che ti porti a RPE 7-8/10. L’obiettivo è tenerla costante. Non devi accelerare né rallentare. La fatica si accumulerà gradualmente.
- 5 minuti OFF: Recupero completo, pedalata leggerissima (RPE 2/10).
- 15 minuti ON: Ripeti il blocco di Tempo.
- Defaticamento: 10-15 minuti di pedalata facile (RPE 3/10).
Come impostare la bici per non farsi male (cenni su sella e manubrio)
Un allenamento intenso su una bici impostata male è la via più rapida per un infortunio al ginocchio o alla schiena. Bastano due controlli rapidi:
- Altezza Sella: Mettiti in piedi di fianco alla bici. La sella dovrebbe essere all’incirca all’altezza della tua anca (l’osso sporgente, la cresta iliaca).
- Controllo in sella: Sali sulla bici. Metti i talloni sui pedali e pedala all’indietro. Nel punto più basso della pedalata, la tua gamba deve essere quasi completamente tesa (ma non bloccata). Se il ginocchio è piegato, la sella è troppo bassa. Se il bacino oscilla per raggiungere il pedale, è troppo alta.
- Manubrio: Per iniziare, posizionalo alla stessa altezza della sella o leggermente più in alto. Questo ti garantirà una posizione più comoda e meno stressante per la schiena.
Se hai dubbi, la prima volta chiedi a un istruttore in palestra di controllarti.
Il lavoro sporco, al caldo e senza impatto che fai oggi sulla bici, è la velocità pura che avrai a disposizione sull’asfalto domani, quando conterà davvero.


