Il weekend della Maratona di Milano non è stato solamente staffette tirate a tutta velocità o corse divertenti tra amici per le vie della città. C’è stato molto di più: cultura, confronto, condivisione e, soprattutto, un focus speciale sul mondo femminile legato al running.
Cascina Nascosta è diventata il punto di ritrovo ideale, trasformata per l’occasione in un vero e proprio hub da parte del Crusher Running Club insieme a New Balance. Un luogo dove chi corre ha trovato spazio per parlare e approfondire tutti quegli aspetti che fanno parte della corsa, ma che spesso restano in secondo piano quando si parla esclusivamente di cronometri e prestazioni.
Subito dopo la shake out run del sabato mattina – una corsetta leggera che, più che sciogliere le gambe, ha sciolto il ghiaccio tra chi ancora non si conosceva – il focus si è spostato interamente sulla running culture dedicata alle runner. Non con discorsi astratti, ma con temi pratici e importanti nella quotidianità di chi corre.

A mezzogiorno c’è stato un talk che ha attirato molto interesse, dedicato interamente all’integrazione alimentare durante gara e allenamenti. Non era la solita discussione piena di tecnicismi da nerd dello sport, ma un dialogo tra sportive e sportivi – come Mattia Bretoncini del Team Trail New Balance – che hanno condiviso in modo diretto le proprie esperienze. Sono stati dati consigli concreti su come affrontare al meglio la fatica, mantenendo le giuste energie e senza dimenticare il piacere di correre. Perché alla fine, parliamoci chiaro, non tutti corriamo per vincere (anzi, quasi nessuno). La maggior parte di noi vuole semplicemente godersi di più il viaggio – e proprio in questo senso il confronto ha fornito spunti preziosi.
Durante il pomeriggio, la vibe è cambiata ancora: fuori, tra le strade, si percepiva chiaramente la tensione crescente per la maratona del giorno dopo, mentre all’interno di Cascina Nascosta regnava un’aria rilassata, quasi zen. Una sensazione strana e bellissima allo stesso tempo, perché dimostrava che il running non è solo stress e competizione, ma anche pace, condivisione e consapevolezza.
Questa sensazione è diventata ancora più forte durante la sessione di yoga e mobilità pensata appositamente per i runner. Un momento dedicato alla cura del corpo, certo, ma anche a quella della mente. Un modo per ricordarci che la corsa, in fondo, è anche (e forse soprattutto) equilibrio interiore, ascolto di sé e rispetto dei propri tempi.

La giornata si è conclusa poi con un altro appuntamento davvero importante, focalizzato sulla relazione tra allenamento e ciclo mestruale in cui ha parlato anche Rebecca Sartori, atleta olimpionica negli 400 ostacoli. Un tema che, finalmente, sta trovando lo spazio che merita, con la consapevolezza che non si può correre bene se non ci si ascolta davvero, se non ci si conosce profondamente. E il ciclo, in questo senso, non è un ostacolo da superare, ma semplicemente qualcosa da comprendere.
Un intero pomeriggio dedicato a un modo diverso di vivere la corsa, in cui il running diventa cultura, consapevolezza e, perché no, anche un pretesto per incontrarsi, scambiarsi idee e stare bene insieme.
Alla fine, per chiudere in bellezza e con leggerezza, non poteva mancare il carboload. Un momento perfetto per ridere, raccontarsi e ricordarsi ancora una volta che, quando si parla di running, la parte più bella non è mai davvero solo la corsa.


