Correre più forte non significa (solo) correre di più: questo piano di 4 settimane ti guida, attraverso esercizi e “drills” specifici, a migliorare la tua tecnica (cadenza, appoggio, postura) per sprecare meno energia.
- Questo non è un programma per una gara, ma un piano da affiancare ai tuoi allenamenti per migliorare come corri.
- Si basa su 4 settimane, ognuna con un focus: Settimana 1 (Cadenza), Settimana 2 (Appoggio), Settimana 3 (Postura/Braccia), Settimana 4 (Integrazione).
- Include “drills” (andature) specifici da fare 2-3 volte a settimana, dopo il riscaldamento e prima delle corse facili.
- L’obiettivo è aumentare l’efficienza: correre più veloci con meno fatica e ridurre il rischio di infortuni.
- Questo programma è solo l’inizio: la tecnica si allena con la consapevolezza e la costanza, non con la fretta.
Vuoi correre più forte sprecando meno energia? Devi lavorare sulla tecnica.
Quando un runner decide di migliorare, di solito fa due cose: aumenta i chilometri o aumenta l’intensità. Corre di più o corre più forte. C’è però una terza via, la più importante e la più trascurata: correre meglio.
La corsa non è solo fiato e gambe; è un’abilità proprio come il nuoto o il tennis. Non giocheresti a tennis con un’impugnatura sbagliata, eppure molti di noi corrono per anni con una tecnica inefficiente, che ci frena e aumenta il rischio di infortuni.
Ogni errore biomeccanico – il piede che atterra troppo avanti frenando (overstriding), le braccia che incrociano davanti al petto, le spalle contratte – è come correre con un piccolo paracadute legato alla schiena. Spreca energia preziosa.
Questo programma di 4 settimane è solo l’inizio. Non ti chiede di fare più fatica. Ti chiede di usare la testa, di diventare consapevole del tuo movimento per renderlo più economico e fluido.
Il tuo piano di 4 settimane (da affiancare ai tuoi allenamenti)
Questo non è un programma che sostituisce la tua tabella, ma un “modulo” da integrare.
- Quando: Scegli 2 o 3 giorni a settimana, idealmente quelli delle tue corse facili o del lungo lento.
- Come: Esegui le andature di quella settimana dopo il riscaldamento (quando i muscoli sono caldi) e prima di iniziare la tua corsa. Bastano 10-15 minuti.
- Perché: Devi essere fresco per imparare nuovi schemi motori. Fare esercizi di tecnica quando sei già stanco serve solo a imparare a farli male.
L’obiettivo è la qualità del gesto, non la quantità.
Settimana 1: il focus sulla cadenza (la frequenza)
Perché: La cadenza (i passi al minuto) è il pilastro dell’efficienza. Molti runner amatoriali hanno una cadenza bassa (140-150 passi/minuto), che porta quasi sempre all’overstriding. Una cadenza più alta (puntare ai 165-180) “costringe” il piede ad atterrare sotto il bacino, riducendo l’impatto e la frenata.
Come: Concentrati su piedi veloci e leggeri.
Andature settimana 1:
- Skip Alto: 3 x 30 secondi. Un classico. Corri sul posto avanzando lentamente, portando le ginocchia in alto. Concentrati sulla rapidità del contatto a terra, non sull’altezza.
- Calciata Dietro: 3 x 30 secondi. Talloni veloci verso i glutei. Serve ad allenare la rapidità del richiamo della gamba.
- Metronomo (opzionale): Durante la tua corsa facile, imposta un metronomo (ci sono tante app gratuite oppure usa lo sportwatch) a +5% della tua cadenza attuale. Se corri a 160, impostalo a 168. Prova a seguire il ritmo per 5 minuti, poi riposa 5 minuti.
Settimana 2: Il focus sull’appoggio del piede (la reattività)
Perché: Sulla base della cadenza più alta, ora ci concentriamo su come il piede tocca terra. L’obiettivo non è “atterrare di punta”, ma atterrare con il piede sotto il tuo baricentro (il bacino) ed essere reattivo, minimizzando il tempo di contatto al suolo. Devi “rimbalzare”, non “frenare”.
Come: Pensa che l’asfalto sia rovente.
Andature settimana 2:
- Pogo Jumps (Saltelli Reattivi): 3 x 30 secondi. Saltella sul posto (o avanzando pochissimo) tenendo le gambe quasi tese. Il movimento deve venire quasi solo dalle caviglie e dai polpacci. Allena l’elasticità del tendine d’Achille.
- Corsa Balzata (Bounding): 2 x 50 metri. Fai dei grandi “salti” di corsa, cercando di massimizzare il tempo di volo. Enfatizza la spinta completa della gamba e del piede a terra.
- “Il Pavimento Scotta”: 3 x 50 metri. Corri in progressione pensando solo a una cosa: il tuo piede deve rimanere a terra il meno tempo possibile, come se il suolo fosse rovente.
Settimana 3: il focus su postura e braccia (l’equilibrio)
Perché: Le gambe sono il motore, ma il tronco e le braccia sono il telaio e il volante (lo diciamo spesso). Se il “telaio” (il core) collassa o il “volante” (le braccia) sbanda, il motore non può esprimere potenza. Le braccia, in particolare, danno il ritmo e bilanciano la rotazione del bacino.
Come: Corri “alto”, petto in fuori (ma rilassato) e usa le braccia come un metronomo.
Andature settimana 3:
- Corsa a “Soldatino”: 3 x 50 metri. Corri tenendo le gambe completamente tese, muovendoti solo grazie all’articolazione della caviglia. Questo ti costringe a tenere il core contratto e la schiena dritta.
- Drill Braccia (da fermo): 3 x 45 secondi. In piedi o seduto. Gomiti piegati a 90 gradi, pugni rilassati (non stretti!). Oscilla le braccia dalla spalla, in modo fluido, avanti e indietro (“dalla tasca alla guancia”). NON incrociare davanti al petto.
- Plank: 3 x 60 secondi. Non è un drill di corsa, ma è fondamentale. Un core forte è la piattaforma su cui si costruisce una buona postura.
Settimana 4: mettere tutto insieme (l’integrazione)
Perché: Ora dobbiamo unire i pezzi che abbiamo allenato separatamente, trasformandoli in un unico movimento fluido.
Come: Durante le tue corse facili, userai la tua mente.
il “workout” della settimana 4:
Dividi la tua corsa facile in blocchi da 5-10 minuti. In ogni blocco, concentrati solo su un aspetto.
- Blocco 1 (10 min): Pensa solo alla Cadenza. Piedi veloci, leggeri, a ritmo.
- Blocco 2 (10 min): Pensa solo alla Postura. Spalle rilassate, petto in fuori, sguardo avanti.
- Blocco 3 (10 min): Pensa solo alle Braccia. Gomiti a 90°, movimento dritto, tasca-guancia.
- Blocco 4 (10 min): Pensa solo all’Appoggio. Atterra sotto il bacino, “rimbalza” via veloce.
Questo lavoro di consapevolezza è faticoso mentalmente, ma è l’unico modo per sovrascrivere i vecchi automatismi e crearne di nuovi, più efficienti.
Come misurare i tuoi progressi (non solo con il cronometro)
Come sai se stai migliorando? Il cronometro all’inizio potrebbe non dirti molto. I veri progressi si misurano altrove.
- Nelle Sensazioni: Fai meno fatica a parità di velocità? Ti senti più “leggero” e “fluido”?
- Nei Dati (se hai uno sportwatch): La tua cadenza media nelle corse facili è aumentata? Il tempo di contatto al suolo è diminuito? La tua oscillazione verticale (quanto “saltelli” in alto) si è ridotta?
- Negli Infortuni: Hai meno fastidi e dolori (ginocchia, schiena, tibie)? Questo è il segno più evidente che stai correndo in modo più efficiente e meno traumatico.
La tecnica di corsa non è qualcosa che “impari” una volta e poi dimentichi. È una pratica costante di ascolto e affinamento. È un viaggio che dura quanto la tua intera vita da runner.


