Non c’è una corsa che sia uguale all’altra, nel modo di approcciarla, nella prestazione, nel contesto e nello scenario. Allo stesso modo ci sono moltissimi – anzi, infiniti! – modi di vivere la corsa.
Esplorare tutti questi modi potrebbe essere un lavoro a tempo pieno e, probabilmente, non basterebbe una vita intera per darne una rappresentazione completa. Se ricordi, proprio su questo tema, l’anno scorso abbiamo fatto RUN YOUR WAY, un podcast con New Balance che raccontava i diversi modi di vivere la corsa. In questo contesto, ci sono luoghi e momenti in cui si possono trovare delle situazioni più particolari di altre, uno di questi è sicuramente la Milano Marathon.
L’anima della città (e delle persone che la vivono) favorisce l’originalità, è indiscusso. Ma non è così facile trovare degli eventi che siano originali, autentici e inclusivi al tempo stesso. È quello che però è successo alla Cascina Nascosta (in pieno Parco Sempione) nel weekend della maratona.
Crusher Running Club ha, infatti, organizzato con New Balance una serie di attività durante tutto il fine settimana e la prima è stata Speed Demons: una staffetta a tutta velocità – letteralmente – attorno a Parco Sempione.

Ma partiamo dall’inizio.
La corsa è composta da più elementi e la velocità è indiscutibilmente uno di questi, quindi perché non celebrarla unendola alla socializzazione? Ed è proprio quello che ho vissuto la sera di venerdì 4 aprile in cui 26 squadre da 3 persone si sono sfidate in un anello di 2,7 Km attorno al parco partendo da Cascina Nascosta che – se non la conosci – è un posto così decontestualizzato che nemmeno ti sembra di essere a Milano.
Si arriva e, per prima cosa, serve la scarpa giusta, quindi togli quelle che hai ai piedi e infili quelle della Linea FuelCell messe a disposizione dal brand di Boston. Perché c’è una scarpa per ogni modo di intendere e interpretare la corsa (Run Your Way, appunto) e, in questo caso, si va veloci.
C’è musica, un dj-set che definisce il design sonoro della serata e lo spirito dell’evento e, soprattutto, ci sono tante chiacchiere, pacche sulle spalle, sorrisi nell’attesa di diventare avversari. Persone e running club da tutta Italia, dall’Europa, gente che si conosce da tempo o perfetti sconosciuti con un unico scopo: passare il testimone e arrivare al traguardo prima degli altri.
È il tramonto, il momento di partire.

Un muro di polvere
La terra di Parco Sempione è secca e si alza un muro di polvere generato dalle gambe che spingono al massimo dal primo metro. Non c’è gestione dello sforzo, la strategia è una sola: spingere, dare tutto, in quei 900 metri che segnano ciascuna frazione e passare il testimone luminoso al proprio compagno prima degli altri.
Due round: il primo lo corrono tutti, il secondo solo le prime 10 squadre. E si arriva all’Arco della Pace, un arrivo che è lì ad aspettarti da quasi 200 anni.
Non è stata una banale staffetta, perché i ragazzi di CRC hanno avuto la capacità di creare un’atmosfera che ha reso l’evento unico – quasi clandestino – in cui si mischiava l’agonismo alla fratellanza, quello spirito di accomunamento che va oltre ogni competizione.
Al traguardo, proprio lì, in quel momento, c’erano moltissimi “run your way”, tutti diversi tra loro, che però erano anche uno solo. Milano ha corso forte, ha corso insieme. E in mezzo alla polvere, alla musica e ai battiti accelerati, ha dimostrato che la corsa è sempre molto più di una gara.



