Una delle tante cose belle legate al mondo della corsa è che la Domenica, da qualsiasi parte si guardi, c’è sempre una gara podistica cui prendere parte. Non parlo tanto di maratone, mezze o gare competitive, mi riferisco invece alle marce paesane. E’ qui che si annida il popolo del running, in queste manifestazioni organizzate da pro loco e gruppi locali dove non ci sono pettorali, cronometraggi e classifiche. Ci sono solo dei percorsi all’interno dei quali scegliere la distanza a noi più congeniale e un gran bel numero di allegri volontari che garantiscono i ristori e la protezione dal traffico lungo il percorso.
Ecco quindi che all’interno di queste manifestazioni si individuano tutte le tipologie di runners. Dal tapascione incallito, quello che di queste marce non ne perde neanche una ma che non ha idea di che cosa siano cose come “ripetute” o “stretching”, al runner per caso, quello cui la manifestazione passava sotto casa e, visto che la sera prima aveva un po’ esagerato, si fa la corsetta per smaltire. Senza dimenticare i runner più “evoluti” che sfruttano la comodità dei ristori e di un percorso protetto al traffico per correre un allenamento e preparare così un evento agonistico futuro. Oppure chi si è appena affacciato al mondo della corsa e vuole provare l’esperienza di prendere parte ad una corsa organizzata, i primi passi verso una vera e propria corsa competitiva.
Il senso di tutto, alla fine, si riassume nel correre in compagnia di altri runners. Ognuno con i suoi obiettivi e, va da se, coi suoi ritmi, consapevoli che al ristoro finale nessuno si risparmierà. Che tanto s’è appena fatta una bella corsa che ci frega se anche ci abbuffiamo.
E’ questa una sicurezza per ogni podista, ogni maledetta Domenica è possibile abbandonare gli allenamenti solitari, che spesso gli impegni settimanali ci costringono a fare, per correre in compagnia del popolo del running.
(Pic By Maxwel.Arnold)