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Secondo lo psicologo Costas Karageorghis, la musica funge da booster di energia durante l’allenamento, migliorando le prestazioni fino al 15%.
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La scelta della musica dovrebbe adattarsi all’intensità dell’allenamento, con la musica classica che può ridurre lo sforzo e aumentare la resistenza.
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La selezione musicale dovrebbe considerare non solo l’allenamento, ma anche lo stato d’animo, offrendo un supporto simile a un compagno di allenamento reale.
Siamo tutti più o meno concordi, psicologi dello sport compresi, nell’affermare che la musica agisca come booster di energia durante un allenamento. Avremo provato tutti almeno una volta a caricarci nel sentire partire negli auricolari una delle nostre canzoni preferite nel bel mezzo di una corsa. C’è chi a quel punto si è messo a cantare, o mimare con il labiale, il ritornello a squarciagola, controllando che non ci fosse nessuno ad ascoltarlo nei paraggi. E poi c’è chi mente.
Croce e delizia
Il Dr. Costas Karageorghis, principale esperto ricercatore sull’argomento, ha stimato che ascoltare musica durante la corsa può migliorare le prestazioni del 15%. Ti sarà senz’altro capitato di leggere articoli circa l’effetto simil dopante della musica se utilizzata durante gare e competizioni. Di fatto il suo ascolto stimolerebbe la produzione di endorfine e encefaline, due oppioidi prodotti naturalmente all’interno del corpo.
C’è chi la reputa un motivo di distrazione chi invece ne trae beneficio e vantaggio. C’è musica e musica. La scelta è così amplia e variegata da essere disorientante. Come scegliere? Meglio dare priorità ai propri gusti musicali oppure creare una playlist ad hoc con qualche genere specifico che magari, in altre condizioni, non avremmo mai scelto?
Vai sul classico
La scelta musicale dovrebbe seguire l’intensità degli allenamenti che hai in programma: attività ad alto impatto chiama musica ad alto ritmo. È un’associazione logica e intuitiva. Ma ci sono molte altre opzioni. Ci sono canzoni e generi che fungono più da accompagnatori che da motivatori.
Studi hanno collegato all’ascolto della musica classica un aumento del flusso sanguigno e una diminuzione dei livelli di cortisolo. Questo abbasserebbe il livello di sforzo rendendoti più resistente. L’assenza di testi inoltre ti permetterebbe di distrarti più facilmente proiettandoti con la mente altrove facendoti percepire meno la fatica a favore delle note musicali.
Non fare l’errore di credere che la musica classica sia noiosa e monotona. Ascolta la Quinta Sinfonia di Beethoven e stupisciti dell’effetto che riuscirà a suscitarti. Eccezioni a parte, la musica classica è generalmente caratterizzata da un ritmo più lento, dolce e contemplativo, invitandoti a un’esperienza coinvolgente e cerebrale.
A guidarti nella selezione non solo l’allenamento ma anche lo stato d’animo con cui andrai ad affrontarlo. La musica ha il potere di aiutarti quasi come farebbe un compagno di allenamento in carne ed ossa. A volta hai bisogno di una figura esuberante e fuori dalla righe per riuscire a dare il massimo. Altre basta avere al tuo fianco la presenza di qualcuno che con il solo fatto di esserci ti rassicuri e ti trasmetta sicurezza.
Metti gli auricolari, clicca play e inizia a correre. Sperimenta e spazia tra i diversi generi musicali. Sii curioso. Prova a differenziare la tua scelta musicale così come differenzi la tipologia di allenamenti nel corso della settimana. Potresti rimanere stupito di quanto i tuoi muscoli potrebbero gradire muoversi sulle note di Mozart.