Flow Velociti Elite, il carbonio secondo Under Armour

Under Armour arriva per sua stessa ammissione dopo altri nel settore delle piastre in fibra di carbonio. Ma lo fa molto bene

È un problema arrivare in ritardo sul mercato? Non sempre. Se pensi che Google non è il primo motore di ricerca della storia ma lo è diventato per popolarità, a volte arrivare dopo è solo un apparente problema: in fondo hai più tempo per studiare quali prodotti offre il mercato, valutare i passi falsi della concorrenza e proporre alla fine una soluzione migliore. O che prova a esserlo.

Per stessa ammissione del Global Product Director-Compete Run Footwear di Under Armour Doug Smiley, che ha presentato le nuovissime Flow Velociti Elite a Faro in Portogallo questa settimana, Under Armour è arrivata dopo molti altri brand a sviluppare una scarpa con piastra in carbonio. Non è un mistero nemmeno che diversi atleti UA abbiano lasciato il brand perché non riuscivano più a competere con colleghi dotati di scarpe con piastra in carbonio.

Ma in fondo conta come si reagisce ai problemi, giusto? E Under Armour l’ha fatto raccogliendo un team di designer, ingegneri e responsabili di produzione che in 18 mesi (un tempo molto breve per sviluppare da zero una nuova scarpa) hanno dato vita alla Flow Velociti Elite. Che, a questo punto, può essere descritta per come è oggettivamente, per come ti fa correre e per le differenze che ha rispetto alla concorrenza. Perché se arrivi dopo non hai solo svantaggi ma anche qualche vantaggio. Basta saperlo sfruttare, e UA sembra averlo fatto molto bene.
In breve: le Flow Velociti Elite sono delle scarpe diverse dal resto. Scopriamo perché.

Come sono

Spesso ti ripetiamo che la piastra di fibra di carbonio è una tecnologia che ha diverse declinazioni: conta insomma come viene impiegata, in che posizione dell’intersuola, con che forma ecc.
Nel caso delle Flow Velociti Elite è situata sullo strato Supercritical Flow e al di sotto dell’intersuola in PEBAX a doppia densità.

Supercritical Flow è la particolare mescola addizionata all’azoto che UA usa in alcuni modelli che integra il battistrada: in altre parole lo strato di usura che normalmente è affidato a inserti in gomma più dura, è integrato nella suola stessa.

Il timore è legittimo: non si consumeranno più velocemente di altre suole? No, ed è qualcosa di miracoloso. La durabilità della suola Flow (anche se tecnicamente si tratta di una suola+una parte inferiore di intersuola) è simile – anche se inferiore – a quella di una scarpa con battistrada dotato di inserti. Una soluzione del genere ha inoltre un altro vantaggio: contiene il peso perché elimina elementi aggiuntivi. Non dimentichiamo che stiamo parlando di una scarpa racing per la quale il peso ridotto all’essenziale è determinante. È anche giusto menzionare che, a dispetto di un battistrada con una scolpitura leggera rispetto al solito, queste scarpe hanno una tenuta sorprendente.

Un altro dettaglio che si nota subito indossandole è la generosità della toebox (lo spazio destinato all’avampiede): le dita possono aprirsi e hanno respiro. La volontà dei designer – confermata da Smiley – era quella di avere più superficie possibile per scaricare a terra energia e per far lavorare la piastra in carbonio.

Sopra la piastra, dicevamo, un’intersuola in PEBAX, una mescola con particolari qualità come l’estrema leggerezza e l’incredibile ritorno di energia che garantisce. A differenza di altre mescole, ha inoltre una temperatura di esercizio (cioè l’intervallo all’interno del quale le sue caratteristiche meccaniche e fisiche non variano) molto estesa.

La scelta di questa mescola è quasi ovvia per prodotti di questa fascia di prezzo e prestazioni: si tratta infatti, senza dubbio, della migliore soluzione disponibile oggi. Con conseguenze sul prezzo, ma ci arriviamo.

La necessità di contenere il peso è evidente infine anche nella tomaia, realizzata con il mesh WARP 2.0: un sottile e semitrasparente strato intessuto in nylon, in questo caso rinforzato da una maglia di listelli di tessuto più resistente che non pregiudicano la traspirabilità, aumentandone però la durabilità. Perché il desiderio di chi usa una scarpa così performante (e non economica) è che duri il più a lungo possibile, giusto?

Come ti fa correre

Per quanto ci è stato possibile provarle e rimandandoti a una recensione più approfondita, le Flow Velociti Elite sono scarpe velocissime e molto divertenti che hanno il pregio di metterti a tuo agio da subito, senza bisogno di istruzioni particolari. La calzata è molto confortevole anche grazie all’ampio spazio in punta e la reattività è notevolissima, specie accelerando.

Hanno inoltre la capacità di essere tranquille ai normali regimi e di scatenarsi aumentando la velocità, non spingendo mai violentemente in reazione alla forza scaricata a terra ma dandoti un’evidente propulsione in avanti.

Come i loro stessi designer raccontano, la volontà di UA era di farti dimenticare di averle ai piedi, per correrci senza pensieri, al massimo delle tue capacità.
Esperimento riuscito, eccome.

Le differenze rispetto alla concorrenza

Si diceva: se arrivi dopo non sei necessariamente in svantaggio. Specie quando non lo fai letteralmente correndo per raggiungere gli altri ma riesci a farlo a modo tuo. Cosa che UA ha fatto sapientemente, sfruttando i suoi punti di forza, come la tecnologia Supercritical Flow della suola e una tomaia molto resistente.

Bisogna però sapere mettere insieme tutti questi ingredienti, giusto? Il risultato sembra dare ragione a UA: le Flow Velociti Elite sono scarpe molto equilibrate sia ai bassi che agli alti regimi (e il paragone motoristico è voluto, perché parliamo davvero di velocità) e che rispondono a un quesito lecito dei runner: ma quanto durano? Grazie al loro battistrada Flow e alla tomaia rinforzata promettono di farlo a lungo. In modo da rendere più affrontabile il loro prezzo, in linea con i prodotti di questa fascia ma comunque non indolore: 250 euro di listino e disponibilità da metà aprile.

E se vuoi farle durare di più puoi destinarle ai soli allenamenti di pura velocità e alle gare. Dove sapranno darti il massimo: loro, e tuo.

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