I cattivi propositi per il 2023

Forse abbiamo sempre sbagliato a fare buoni propositi: se non funzionano è perché dovevamo farne di pessimi!

È ufficiale: fare i buoni propositi non serve a niente. O meglio: a qualcosa serve, e cioè a farti nascere un’infinità di sensi di colpa in pochissimo tempo. Non ne serve molto: già a metà gennaio o al più ai primi di febbraio dovrai ammettere che hai iniziato a sgarrare.
E noi cosa ci stiamo a fare se non a risolverti questi problemi? Ecco perché quest’anno abbiamo deciso di proporti un approccio totalmente diverso: invece dei buoni propositi facciamo una lista dei cattivi propositi.

Ovviamente si tratta di una lista di cosa che è meglio EVITARE di fare, ma chissà, dato che aver sempre di fronte la tua immagine proiettata fatta di sola virtù che difficilmente raggiungerai non funziona molto, perché non provare la strada opposta? Decidi quello che NON vuoi diventare, e non quello che vorresti tanto essere. E alla fine ci mettiamo pure un suggerimento/trucco, che potrebbe salvare tutto. Andiamo? Andiamo.

Allenarsi meno

Gli impegni sono già una rottura, e ne vuoi pure aggiungere? Allenarsi è faticoso ed è un’altra voce sulla lista infinita di cose che DEVI fare. Il segreto è farlo meno, sempre meno, fino a smettere. Ce la puoi fare!

Mangiare di più

La vita è già difficile e devi compensare il tempo che risparmierai non allenandoti. È giunto il momento di mangiare finalmente di più, senza sentirti in colpa, senza limiti. E basta anche con tutte queste attenzioni salutiste, basta!

Dormire smodatamente

Questa è forse l’unica cattiva abitudine che potrebbe pure rivelarsi buona, perché la privazione del sonno è uno dei mali che ci affliggono. Non avere regole al riguardo quindi potrebbe pure rivelarsi benefico. Il problema è che più si invecchia, più è difficile dormire molto ma tu ci proverai!

Sii egoista

Finiamola anche con tutte queste attenzioni per gli altri, con l’essere disponibili e gentili. Il Grinch sarà il tuo nuovo modello di riferimento. O Epicuro, se preferisci. Devi ricercare solo il tuo piacere personale e soprattutto il tuo vantaggio. Sii egoista e concentrato solo su di te, tieni ciò che ti dà soddisfazione fisica e mentale e lascia andare tutto il resto. Te lo meriti!

Viziati

Non badare ai soldi che hai o che non hai: spendi. Recenti ricerche dimostrano che la soddisfazione è accresciuta del 32% se spendi soldi che neppure hai. Non è vero, ma chissenefrega: sei nel vortice esaltante delle cattive abitudini! Viaggia, spendi, bevi, fuma, stravizia in ogni senso e non pensare al domani. C’hai pensato sempre e non è mica servito a dare una direzione alla tua vita, o no? Frega il sistema! Lui vuole che tu abbia l’illusione che pianificarlo ti dia un controllo sul futuro e invece quello fa sempre il contrario. È ora di smetterla!

Oppure…

Oppure osserva una cosa: soprattutto quest’ultimo punto – e cioè il non pianificare perché tanto il destino fa quel che vuole – potrebbe contenere una grande verità. Ti sei mai chiesto come sarebbe andata la tua vita se non le avessi mai dato una direzione? Forse sarebbe molto più inconclusa e incasinata. Forse, appunto, non avrebbe una direzione.

Ecco insomma a cosa servono i buoni propositi: non sono un programma ma sono una mappa. Riportano stazioni intermedie, mete, destinazioni. Non ti dicono con precisione che quel giorno peserai un certo numero di chili o che in quel mese avrai fatto questo o quello: ti danno solo una direzione. I buoni propositi sono fari verso i quali puntare ma non a cui arrivare, anche perché – come noto – se arrivi al faro via mare significa che hai schiantato la tua nave sugli scogli!

Detto ciò, ecco l’ultimo vero consiglio.

Il trucco

Il segreto per avere un buon rapporto con i buoni propositi e magari riuscire a onorarli è non chiamarli “buoni propositi”. Ok, e quindi come li chiamiamo? Pino? Franca?
No: l’idea viene da una newsletter settimanale (in inglese) molto bella che ti consigliamo perché è sempre piena di spunti e consigli interessanti ed è sempre molto breve. Si chiama Sunday Notes ed è scritta da Barry Fralick.
Cosa consiglia Fralick? Di non chiamarli più “buoni propositi” ma “esperimenti”. Se ci pensi bene, la parola “esperimento” definisce con più rilassatezza qualcosa che si tenta di fare ma che contiene in sé anche la possibilità del fallimento. Il fatto che possa non funzionare è nella sua natura e va benissimo così. Se funziona è un’ottima notizia ma se non funziona non succede niente, era previsto.

Quindi: buoni esperimenti per questo 2023!

PUBBLICATO IL:

Altri articoli come questo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.