Le otto buone abitudini per vivere meglio e più a lungo

8 abitudini sane: un numero ragionevole da tenere a mente e mettere in pratica. Per vivere meglio e più a lungo


  • Esistono buone e cattive abitudini, e queste ultime hanno impatti negativi sulla salute e sulla vita.
  • Uno studio su veterani americani indica che adottare otto abitudini salutari può prolungare significativamente la vita.
  • Le otto abitudini generano comportamenti che influenzano positivamente la qualità e la durata della vita.

 

Ci sono buone abitudini e cattive abitudini e – pensa un po’! – quelle cattive sono problematiche, nel senso che sono tali poiché hanno conseguenze negative sul tuo corpo e, per estensione, sulla tua vita.

La scienza se ne interessa praticamente da quando esiste o almeno da quando ci siamo resi conto che mangiare solo grassi e trascurare verdure, fibre e carboidrati forse non va benissimo per facilitare il transito del sangue nelle vene e magari – ma proprio magari – affatica il nostro cuore.
Oppure che non muoversi mai dal divano e usare l’auto anche per andare a fare la pipì non è il miglior modo per tenersi in forma. Ecco, queste cose qui.

Lo studio

C’è sempre uno studio e anche questa volta possiamo citarne uno che ha analizzato le otto migliori abitudini che bisognerebbe avere per vivere meglio e più a lungo, ossia per mantenere in buono stato la nostra macchina, cioè il nostro corpo.

Lo studio ha riguardato oltre 700.000 veterani statunitensi e ha dimostrato che chi adotta uno stile di vita sano nella prima metà della propria vita può significativamente incrementare le proprie aspettative di trascorrere una vecchiaia sana.

I risultati sono significativi, soprattutto in termini numerici. Chi adotta tutte le otto abitudini, se è maschio, ha un’aspettativa di vita superiore di 24 anni oltre i 40 rispetto a chi non le incorpora nella propria routine, mentre è di 21 anni superiore nel caso delle donne.

Un altro risultato della ricerca è che conta quanto presto nella tua vita adotti queste abitudini virtuose ma che farlo anche dopo i 40 anni ha comunque effetti rilevanti.

Lo studio, presentato al NUTRITION 2023, il meeting annuale di punta della American Society for Nutrition, si basa su dati collezionati da cartelle cliniche e da questionari raccolti tra il 2011 e il 2019 tra 719.147 persone iscritte al Veterans Affairs Million Veteran Program. L’analisi ha considerato dati relativi ad adulti di età compresa tra 40 e 99 anni e ha valutato anche 33.375 decessi nel periodo di follow-up.

Gli otto pilastri di una vita sana

Non crediamo che ci saranno molte sorprese nello scoprire cosa è meglio evitare e cosa fare per avere una vita sana, ma comunque le mettiamo tutte in fila.

1. Essere attivi
2. Non consumare oppiodi
3. Non fumare
4. Saper gestire lo stress
5. Mangiare bene
6. Non bere (troppo) alcol
7. Dormire adeguatamente
8. Avere una certa socialità

Come si dice, niente di nuovo sotto il sole. Tutti sappiamo che certe cose fanno notoriamente male: bere e fumare, per esempio. Sappiamo altrettanto bene che mangiare sano e praticare sport o comunque una vita all’aria aperta sono dei toccasana non solo per il corpo ma anche per la mente.

Soffermiamoci però su alcuni punti magari meno ovvi degli altri.

Lo stress è notoriamente un fattore che può incidere prima sulla qualità della vita e poi sulla sua durata. Non solo perché logora i nervi (anzi: forse quello è un aspetto trascurabile e reversibile) ma perché influisce negativamente sul sistema cardiocircolatorio e sul metabolismo, sviluppando nel tempo malfunzionamenti a cascata, come aumento del peso e conseguente affaticamento del cuore e dei polmoni.

La qualità del sonno (e il recupero, nell’ambito sportivo) è un altro fattore noto quanto trascurato, ma l’ultimo è forse il più inaspettato: una vita sociale degna di questo nome è un buon indicatore delle aspettative di invecchiare bene. Cosa c’entra la vita sociale? Innanzitutto è meglio specificare che non si tratta (solo) di aperitivi con gli amici e di seguire le partite della squadra del cuore allo stadio. La vita sociale, in questo caso, è tutto ciò che definisce le interazioni fra un soggetto e chi lo circonda, partendo proprio dalle persone che vivono più a diretto contatto con lui o lei, per arrivare ai rapporti con quelle sempre più distanti. In questo caso si tratta insomma di appartenenza a una comunità e di percezione di una missione, fino ad arrivare a ciò a cui tutti aspiriamo, che lo ammettiamo o meno: essere amati e accettati.
Sentirsi parte di un qualcosa di più grande di noi e soprattutto sentirci accettati e amati è uno dei più significativi fattori di aumento della qualità della vita.

Un diverso modo di intendere la medicina

Si dice che prevenire è meglio che curare, salvo poi dimenticarselo e ricorrere ai medici solo quando qualcosa non va. È il caso della medicina che cura i sintomi e non le cause, ma moltissimi di questi sintomi potrebbero non insorgere mai se si è adottato con largo anticipo uno stile di vita sano.

Non va trascurato anche che condurre una vita irresponsabile dal punto di vista delle abitudini, non ha conseguenze solo sul nostro corpo ma pesa anche sui sistemi sanitari di ogni paese. Salvo casi in cui le patologie non siano attribuibili a comportamenti dei singoli, ogni terapia medica – che prenda la forma di ospedalizzazioni, farmaci, cure mediche o chirurgiche – grava sui bilanci dello Stato e potrebbe essere evitata.

Va ricordato che trattandosi di uno studio osservazionale, la ricerca non prova definitivamente la causalità. È comunque vero che i risultati sono in linea con la ricerca che sostiene e dimostra il ruolo che gioca un certo stile di vita nella prevenzione delle malattie croniche e nella promozione dell’invecchiamento sano.

(via SciTech Daily)

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