Il burnout del runner

Come riconoscere il burnout da corsa? Ecco sei aspetti da tenere sotto controllo

Una parola che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni è senza dubbio “burnout”. Di origine americana, apparve per la prima volta negli anni ‘70 del secolo scorso e può essere efficacemente tradotta con “esaurimento”. Usata soprattutto in ambito professionale e lavorativo, riguarda la sensazione di demotivazione e stanchezza cronica che può sfociare nella depressione. L’ambito, come detto, è quello lavorativo e le cause possono essere molteplici: lo stress, l’eccesso di lavoro, le frustrazioni.

La corsa – molto spesso intesa come una soluzione al burnout per la sua capacità di occupare la mente in altre cose, oltre a fornire uno scopo e un obiettivo a chi la pratica – non è esente da fenomeni di burnout.

Chi ne è affetto

In genere possono soffrire di burnout da corsa i soggetti che la praticano con elevata frequenza ma anche chi non riesce più a cogliere il senso di questa attività, come chi si prepara a lungo per gare che poi vengono cancellate o alle quali per diversi motivi non può partecipare. Può esaurirsi quindi non solo chi esagera con l’allenamento ma anche chi segue un programma a sua misura e che sulla carta dovrebbe garantire una preparazione adeguata, vanificata poi da eventi al di fuori del controllo individuale. Insomma: tutti siamo esposti a diverse gradazioni di burnout! Nei casi più blandi si manifestano come una mancanza di motivazione e in quelli più gravi con un rifiuto netto di continuare ad allenarsi.

Ne può soffrire quindi chi è estremamente focalizzato su un obiettivo o chi non ne ha uno in particolare ma si allena comunque molto.

Come riconoscerlo

La terapista Victoria Sekely ha condiviso su Instagram la sua lista di 6 sintomi a cui prestare attenzione per capire se si è affetti da burnout da corsa. Eccoli:

  1. Costante stanchezza
  2. Sentirsi affamati in casi isolati, non sempre
  3. Dormire più del solito
  4. Essere spesso infortunati
  5. Essere molto stressati per cose di poco conto
  6. Non volerne sapere di correre.

A questa lista ci sentiamo di aggiungere anche un avvertimento/consiglio: non sottostimare mai i segnali che la nostra mente e il nostro corpo ci mandano. La stanchezza è una chiara manifestazione di disagio e affanno le cui cause possono essere legate allo stato di salute generale non solo fisico ma anche mentale che non dovrebbe mai essere trascurato, soprattutto non mettendolo a tacere pensando che sia solo un sintomo di pigrizia. E ci riferiamo alla malefica mentalità del “Mai mollare” che dovrebbe sempre essere limitata da considerazioni oggettive. La lista della dottoressa Sekely potrebbe sembrarti semplice e perfino banale ma sono proprio segnali del genere – evidenti e inequivocabili – che spesso vengono minimizzati e trascurati.

Come superare il burnout

Immagina che il corpo abbia un sistema operativo (cosa che, effettivamente, ha). Ogni sistema operativo ha un insieme di comandi base molto semplici e fondamentali. Nessuna azione complessa può essere compiuta a prescindere da questi comandi base: non potresti camminare se il corpo non sapesse compiere l’azione di muovere in avanti una gamba e poi l’altra. Ogni sistema operativo ha bisogno ogni tanto di essere riavviato: nell’uso quotidiano si carica infatti di operazioni che lo appesantiscono, rallentandolo. Immagina quindi che ogni tanto il tuo corpo e la tua mente possano arrivare a sovraccaricarsi di informazioni e lavoro, così tanto da non essere più perfettamente funzionali.

Allo stesso modo devi riavviare il tuo sistema operativo “fisico”: spegnendolo e riaccendendolo, cioè interrompendo gli allenamenti fino a ristabilire un sano equilibrio e soprattutto fino a ritrovare non solo la motivazione ma soprattutto il desiderio di correre.

Come spesso diciamo infatti, la corsa è soprattutto divertimento e un sintomo evidente di burnout è che non è più divertente praticarla.
Pensala un po’ come se fosse una pizza: ti piace molto ma mangiarla ogni giorno te la farebbe detestare. Con la corsa è un po’ così: ti diverti a farlo ma farlo troppo spesso può portarti a detestarla. Un modo per tornare a desiderarla ancora è… fartela mancare. Così facendo riposerai anche il corpo che, dopo non molto, non vedrà l’ora di riprendere a divertirsi, correndo :)

(Credits immagine principale: Peopleimages on DepositPhotos.com –  via Stylist)

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