Ormai le vacanze sono un ricordo lontano di almeno qualche settimana. La vita è ricominciata come qualche tempo fa (lockdown escluso, si intende) e anche le abitudini sportive sono ormai le stesse di una volta.
Al rientro dalla vacanze pensi con nostalgia al tempo passato e guardi con timore la bilancia. Quanto saranno pesati – letteralmente – certi stravizi delle scorse settimane?
Invece di punirti e mortificarti ti invitiamo a vedere la cosa da un altro punto di vista: non abbatterti con la constatazione che il peso è aumentato (se è aumentato) ma cogli l’occasione per capire meglio il tuo corpo e fare qualcosa che lo faccia stare sempre meglio.
Smitizziamo il peso
Ne abbiamo già parlato più volte, ma il peso è un falso problema. O meglio: il peso è un numero. Che prende dentro diverse cose, semplificando moltissimo. Il peso indicato dalla bilancia non fa distinzioni fra grasso e muscolo, tanto che dopo un po’ che hai modificato il regime alimentare e intensificato gli allenamenti può capitarti di non vedere diminuzioni di peso ma addirittura aumenti. In realtà il tuo peso si è redistribuito, solo che hai bisogno di bilance più sofisticate per capirlo.
Il primo passo verso la comprensione del proprio stato di salute è quindi quello di ascoltare il proprio corpo per capire come ci si sente realmente: deboli, forti, scarichi, pieni di energie ecc.
Poi si può procedere a effettuare qualche test che si può anche eseguire da soli o con l’aiuto di qualcuno.
I test
Ci sono test scientifici più o meno approfonditi. Il loro scopo è di restituirci una fotografia del nostro stato di salute e delle nostre capacità atletiche in un dato momento. Dividiamoli innanzitutto per semplicità fra quelli che puoi eseguire da solo e quelli che richiedono a volte l’aiuto di un osservatore esterno e altre macchine diagnostiche e personale specializzato.
I test “autogestiti”
I più famosi e semplici sono quello di Cooper, quello Conconi e quello dei “10 km tranquilli“. Per eseguirli (a parte l’ultimo, da fare su strada) ti basta una pista di atletica e un GPS. Chi non ha una pista di atletica in giardino, del resto?
Scherzi a parte, è opportuno eseguire questi test su pista perché le distanze sono note e le misurazioni più precise. Non dovrai infatti curarti della strada ma solo dei tempi: ogni rilevazione di tempo infatti avrà un corrispettivo preciso nella distanza percorsa.
Un altro test interessante è quello del Miglio Magico. Oltre a fornirti dati sul tuo stato di salute e di preparazione atletica fornisce infatti anche una stima dei tempi che potrai fare in gara, sia nelle 10k che nelle mezzemaratone e nelle maratone.
I test approfonditi
Se invece vuoi conoscere dati più precisi devi rivolgerti a centri e personale specializzato. Qui li trovi tutti: alcuni in verità li puoi fare a casa (basta avere una bilancia e fare qualche semplicissimo conto). Altri richiedono strumenti particolari e persone capaci di leggere i risultati.
Sta a te decidere quanto approfondito è il grado di conoscenza che vuoi raggiungere.
I test “a sentimento”
Questo è un semplicissimo test che richiede solo di essere eseguito periodicamente. Una o due volte all’anno corri sullo stesso percorso – possibilmente un po’ sfidante, tipo in montagna o dove ci siano dislivelli – e valuta le sensazioni e i tempi. Ci hai messo tanto quanto la volta precedente? Con più o meno fatica? Come ti senti dopo?
Non c’è molto di scientifico in un test del genere perché le condizioni ambientali e lo stato di salute del giorno in cui viene effettuata la prova hanno un peso importante. Possono però indicarti a grandi linee se hai bisogno di prepararti meglio e più attentamente per migliorare alcuni parametri, se sei giù di forma, se sei in buona o ottima forma.
Il tempo ha un duplice significato nella corsa: è sia quello che devi battere che quello che passa. Il bello è che, anche invecchiando, fino a un certo punto possiamo migliorare la nostra capacità di batterlo, aumentando le prestazioni.
Per farlo però dobbiamo conoscerci e conoscerle.