E se in gara devi andare in bagno?

Può capitare. Cosa? Di non contenersi in gara o anche in allenamento. Perché succede? Parliamone un po’

Parliamo di un argomento di cui si parla poco, pur essendo più comune di quanto si pensi? Incominciamo a parlarne dai dati (i dati non mentono, dice qualcuno): uno studio non recente ma significativo riguardava 109 atleti endurance e le loro “emergenze” in gara. Stai capendo un po’ di più di cosa parliamo? Esatto: parliamo dell’umanissima urgenza di un bagno, proprio mentre stai correndo, magari in gara, anzi: soprattutto in gara. Ma arriveremo anche a spiegare perché succede proprio in quel frangente.

Dicevamo: di questi 109 atleti intervistati nel lontano 1992, ben il 62% diceva di essersi fermato per una sosta al bagno durante gli allenamenti, mentre il 43% raccontava di aver dovuto correre al bagno per quella che è nota come “diarrea nervosa” prima della partenza. Al 51% capitò dopo l’arrivo e al 12%… ehm, capitò proprio durante una gara.

Un fenomeno comune

Se anche a te è capitato, sappi che è più comune di quanto si pensi. Uno studio molto più recente (è del 2017) è basato su interviste a poco più di un centinaio di atleti, sia uomini che donne. Il risultato è che almeno il 90% di questi avevano sofferto di una qualche forma di disturbo intestinale in corrispondenza con una gara. Per “qualche forma di disturbo intestinale” non ci si riferisce solo all’esito nefasto (quante perifrasi dovremo inventarci in questo articolo?) ma anche dolori addominali e affanni gastrici vari.

Un altro risultato della ricerca è che i disturbi non sembrano legati né all’età, né alla dieta o a particolari intolleranze alimentari.

Le cause

Giunti a questo punto, la curiosità è massima: perché questi fenomeni si intensificano durante l’allenamento o, peggio, la gara?

Il motivo sembra essere la redistribuzione del flusso sanguigno verso i muscoli coinvolti nell’atttività. Poco male e comprensibile, penserai. Certo, se non fosse che, così facendo, il sangue viene distratto dall’apparato digerente che viene “trascurato”, perdendo una porzione del controllo che ha.

Il contenimento dell’addome e dei processi che vi accadono è affidato a muscoli che, quando sono meno irrorati, tendono a lavorare con meno efficacia. Il chirurgo Michael Dobson la spiega così: “Non puoi controllare i muscoli quando usi i muscoli”, nel senso che un sistema muscolare è sempre attivato a discapito di altri sistemi muscolari e che quindi quando è sottoposto a sforzo quello delle gambe quello addominale che gestisce i movimenti intestinali e il loro contenimento risponde con meno efficacia.

Quando insomma vi è cibo in transito nell’intestino e contemporaneamente il contributo dei muscoli addominali è meno presente, unitamente alla reazione nervosa alla gara, può succedere ciò che tutti temiamo. E che ha coinvolto anche una campionessa come Paula Radcliffe che durante la London Marathon del 2005 dovette uscire dal percorso di gara per un pit stop. E con questa metafora finiscono i giri di parole e anche l’articolo :)

(via IFL Science)

PUBBLICATO IL:

Altri articoli come questo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.