Cronaca di una tragedia annunciata

Abbiamo ricevuto da un’anonima lettrice una storia che farebbe impallidire sia William Shakespeare che Carlo Lucarelli. Onestamente non sappiamo se sia una storia vera o inventata ma ci piace propendere per la prima ipotesi. In fondo siamo RunLOVERS, no?! Questa storia unisce corsa, pazzia, amore e mistero in uno scenario degno della campagna inglese disegnata dal grande bardo. Che dire se non “Buona lettura”!


Quanto ti accingi a leggere è tratto da una storia vera: sono stati cambiati solo i nomi per proteggere l’identità delle persone coinvolte.

Il protagonista maschile, chiamiamolo Romeo, è un quarantenne con un passato sportivo multidisciplinare e un ricco palmares di coppe, medaglie, attestati (tutti rigorosamente a casa della di lui madre :). Poi, un giorno, Romeo ha scoperto il mondo del running e da allora non è più uscito. Dal running intendo. Per il resto Romeo esce 2, 4, 8 volte alla settimana (non è un errore: l’ho visto correre anche due volte nello stesso giorno). Questo lo descrive perfettamente.

La protagonista femminile, chiamiamola Giulietta, è più giovane di Romeo, con un passato sportivo inesistente – recentemente ai Mondiali quando ha visto Cristiano Ronaldo lo ha confuso con Ronaldo – ma con una bellissima collezione di Fūrin, tutti rigorosamente a casa della di lei madre :). Questa, se la stanza è buia, la descrive perfettamente.

Poi, in una bella giornata di primavera, si è consumata la tragedia. Giulietta ha deciso di provare a correre e lo ha scioccamente detto a Romeo. Romeo non ha – secondo testimoni oculari – avuto alcuna reazione ma è uscito di casa sbattendo la porta e sgommando con la macchina lasciando Giulietta attonita.

È ritornato dopo tre ore trovando Giulietta nella stessa posizione nella quale l’aveva lasciata e recando nell’ordine:

  • Cardiofrequenzimetro e fascia cardio (“no Giulietta, la fascia non serve per il sudore”)
  • Tre paia di cuffiette (“perché devi scegliere quella che meglio si adatta al tuo orecchio”. Ecchediamine, Giulietta non è mica deforme!)
  • Completo intimo sportivo (ovviamente abbondante sopra e insufficiente sotto:”sei proprio bastardo dentro!”)
  • Calzoncini, maglietta tecnica e un paio di scarpe (che tesoro: tutti colori abbinati fra di loro come piace a Giulietta)
  • Bandana tergisudore (“quella cosa non toccherà mai i miei capelli”)

Dopodiché Romeo ha cominciato a infierire sul corpo e sulla mente della sua povera vittima legandola a una sedia finché Giulietta non ha imparato a memoria il programma di allenamento per iniziare a correre. I vicini di casa raccontano di aver sentito Giulietta gridare: ”Basta, pietà: la settimana 3 non me la ricordo!”. Poi è sceso un silenzio inquietante.

Giunta sul posto la volante della polizia non ha trovato nessuno, il RIS di Parma ha analizzato le tracce biologiche ed eseguito numerose misurazioni. Dalle indagini emerge un quadro a tinte fosche con molte ombre e poche luci, ma io vi giuro che li ho visti correre felici con Romeo che diminuiva la sua velocità così Giulietta poteva stargli al passo. Confermo anche che era senza bandana.

(credits immagine principale: ©iStockphoto.com/carlballou)

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