adidas adizero Boston 12: insieme fino al giorno della gara

Nei giorni d’allenamento fino al giorno della gara. Nel mio caso la maratona di Berlino. Ho corso sulle strade più veloci del mondo con le Boston più veloci di sempre

Presentarsi ai nastri di partenza di una gara è un po’ come rivivere il giorno in cui a scuola era fissato il compito in classe. Hai studiato ripetendo più e più volte la lezione a casa, a volte da solo altre con l’aiuto di uno o più amici. Ti sei applicato e sei pronto a dimostrare di avere imparato e capito la lezione. Non ti resta che dimostrarlo.

In un certo senso si verifica la stessa sequenza di azioni anche quando ci si prepara a una gara di corsa. Si cerchia una data sul calendario, ci si allena e ci si impegna per fare del nostro meglio nel fatidico giorno. Se a scuola gli strumenti che ci accompagnano fino all’interrogazione sono i libri di testo e i nostri appunti, nell’ambito della corsa lo strumento più importante che ci guida fino al giorno della gara sono le scarpe. Le adidas adizero Boston 12 sono state pensate e realizzate affinché potessero essere utilizzate anche il giorno stesso della gara. Quasi come a voler chiudere il cerchio e completare un percorso che si era iniziato e portato avanti insieme.

Le Boston 12 rientrano nella famiglia delle adizero presentando tutte le principali innovazioni che hanno vinto innumerevoli premi oltre aver portato a podio moltissimi atleti.

In allenamento, ma soprattutto in gara, bisogna imparare a gestire e non disperdere inutilmente energie per fare in modo di durare più a lungo possibile. La presenza delle Energy Rods ha esattamente questa funzione, che si ha modo di percepire e apprezzare nel momento in cui il gioco si fa duro. Le rods, barre in carbonio composito, formano un disegno senza interruzioni dal tallone alla punta che segue la struttura ossea del piede sostenendone i movimenti. Presenti nella versione 2.0, a maratona inoltrata mi sono sorpresa di come i miei passi si susseguissero in maniera fluida e spedita, consentendomi di aumentare la velocità nella seconda parte di gara e aiutandomi a chiudere la maratona con split negativo (correndo la seconda metà più velocemente della prima).

Superate le due ore di gara stare sulle gambe costa fatica. Motivo per cui serve il supporto di un’intersuola ben ammortizzata che al tempo stesso non appesantisca e al contrario restituisca dinamicità. Un’intersuola multistrato come quella delle Boston 12, realizzata con la mescola ad alte prestazioni Lightstrike Pro nella parte superiore e la nuova Lightstrike 2.0 in quella inferiore, progettata proprio per offrire quell’ammortizzazione e reattività che servono per continuare a spingere.

Bisogna mantenere il ritmo, tenere il tempo. In prossimità dei ristori si fa il possibile per non rallentare troppo, sia per prendere al volo un bicchiere sia per non perdere aderenza al terreno sulla strada bagnata, impiastricciata di residui di gel e sali che gli altri concorrenti hanno gettato per terra. Il grip della suola Continental non mi ha dato alcuna preoccupazione in tal senso, facendomi procedere diritta e spedita per la mia strada.

E se suola e intersuola lavorano sulla pianta del piede, la tomaia delle adizero Boston 12 lo avvolge in una struttura che lo mantiene ben fermo e saldo. Realizzata in rete tecnica con rinforzi posizionati in zone strategiche sulla punta e nei laterali, offre un supporto extra attraverso l’unione di intersuola e linguetta. Questa connessione permette di avvolgere ancora meglio il mesopiede senza andare a penalizzarne il movimento e la flessibilità.

La gara è il momento della resa dei conti. È l’ultimo mattone che manca per vedere realizzata la casa che abbiamo costruito nel corso dei mesi. Abbiamo corso e non ci resta che correre ancora una volta, al meglio delle nostre possibilità. Ritrovare in un momento carico di emozioni come quello della gara alcune delle belle sensazioni provate in allenamento può rassicurarci mettendo a tacere eventuali paure e insicurezza e trasmettendoci al contrario forza e determinazione. È in questo che le adidas adizero Boston 12 fanno la differenza. Per me l’hanno fatta.

Photo credit Andrea Faré

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