Kipchoge all’attacco delle due ore, ancora una volta

Il detentore del record del mondo in maratona Eliud Kipchoge sabato 12 ottobre a Vienna proverà ad aggredire il muro delle due ore. Ancora una volta.

Eliud Kipchoge proverà ad aggredire ancora una volta il limite della maratona in meno di 2 ore.

Poco più di un anno dopo aver stabilito l’attuale record del mondo a Berlino fermando il cronometro su 2h 1 minuto e 39 secondi (record ufficiale) e più di due anni dopo aver sfiorato le due ore in una maratona non omologata a Monza con il Breaking2 – l’evento creato ad hoc da Nike per dimostrare che era umanamente possibile battere quella soglia – Kipchoge ci riprova con Ineos 159 Challange. “159” sta per 1 ora e 59 minuti e ovviamente comprende anche i 59 secondi per arrivare a sfiorare le 2 ore. Un solo secondo in meno delle due ore e il record è fatto.

Dove, come, quando

Kipchoge con la sua squadra di pacemaker e lepri.

Domani 12 ottobre a Vienna Kipchoge partirà in un orario variabile per le condizioni del tempo fra le 5 e le 9 del mattino. Il percorso è stato studiato apposta per essere quasi interamente lineare (ha infatti solo due “inversioni di rotta” corrispondenti alla grande rotatoria del Praterstern e quella più contenuta del Lusthaus) e con un dislivello di pochissimi metri. Si tratta di un anello di 9,6 km composto da due rettilinei di 4,3 km che Kipchoge dovrà coprire per 4,4 volte). Il risultato non sarà comunque omologato perché non si tratta di una gara ufficiale ed esattamente come accadde a Monza, Kipchoge correrà avvalendosi dell’aiuto di 14 lepri che si alterneranno lungo il percorso in modo da aprirgli l’aria e per dargli il ritmo. Che comunque dovrà essere pazzesco visto che per stare sotto le due ore dovrà correre a un ritmo costante di due minuti e 50 secondi al chilometro.

Ce la farà?

Lo scopriremo il 12, collegandoci al sito dell’evento o seguendo l’account Twitter (anche seguendo l’hashtag #NoHumanIsLimited) o Facebook.
Nell’attesa della sfida alcuni scienziati hanno provato a calcolare metro per metro quali sono gli ostacoli che Kipchoge potrebbe incontrare. Trattandosi di un percorso quasi solo lineare è intuitivo che la loro attenzione si sia concentrata sulle due rotatorie che gli permetteranno di invertire la marcia. Quando peserà la componente di spinta laterale che dovrà imprimere alla sua falcata per cambiare direzione? Per quanto riguarda la Praterstern – ossia la rotatoria più grande – l’opinione del gruppo di studiosi è che sia talmente ampia da essere paragonabile a una corsa lineare. La rotatoria più piccola – con il suo raggio di 23 metri – è invece simile alla curva delle piste di atletica. Insomma: le inversioni di rotta non dovrebbero influire negativamente sulla prestazione finale. La componente altimetrica potrebbe invece avere qualche influsso ma positivamente: la corsa inizierà infatti sulla discesa della rampa che conduce a un ponte, dando accelerazione a Kipchoge. Poiché però il percorso non ripassa più su quel ponte, il vantaggio della discesa non sarà annullato dal valore negativo della salita.

Mancano poche ore per le due ore più importanti della vita di Eliud Kipchoge. Almeno fino a ora.

(photo credits: INEOS)

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