Who’s a trail runner? Nike Trail SP21

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei davvero più spazio. Non tanto per me, nemmeno per i miei gatti: vorrei più spazio per le scarpe da running. È un problema serio sai? Di recente ho approntato una seconda scarpiera ad hoc per lo sport: ci stanno otto paia di scarpe e – quasi inutile dirlo – al momento è già piena. Quindi se volessi acquistare una scarpa nuova dovrei:

  1. acquistare una scarpiera più grande
  2. acquistare una casa più grande
  3. liberarmi di un vecchio paio di scarpe

Poiché siamo tutti d’accordo sul fatto che il punto tre non è nemmeno da prendere in considerazione, ogni consiglio è bene accetto. Ma torniamo indietro di un paio di giorni.

Da giovedì mattina è disponibile la nuova linea completa Nike Trail SP21: la Pegasus Trail 2 era già sul mercato, ora abbiamo finalmente anche la Wildhorse 7 e la Terra Kiger 7. Completano la collezione – oltre a maglietta e canotta – un paio di nuovi calzoncini (con una comoda tasca passante), un nuovo windstopper molto urban style e un cappellino al quale onestamente preferivo il modello precedente, ma non si può avere tutto.
Nonostante l’account Instagram ufficiale Nike Trail Running sia inspiegabilmente inattivo dall’ottobre 2019, devo dire che Nike ha accompagnato il lancio con una campagna molto coinvolgente che punta alla semplicità:

“Come si diventa trail runner? 1. Trova un sentiero 2. Corri”.

Inoltre la campagna vede tra suoi protagonisti alcuni nostri atleti di punta come quel matto di Francesco Puppi e la velocissima Najla Aqdeir.

Della Pegasus Trail 2 ho già parlato approfonditamente qui, innegabilmente una scarpa di grande successo (anche dal punto di vista delle vendite: se esistessero ancora gli aperitivi le vedremmo ai piedi di molti che sorseggiano uno spritz negroni sbagliato) per terreni misti, della quale continuano a rilasciare regolarmente nuove colorazioni.

La Wildhorse era stata completamente rivista lo scorso anno nella versione 6 e ora – nonostante qualche minimo ritocco nei dettagli – possiamo dire che rimane (giustamente) quasi invariata nella sua nuova veste da carro armato del trail running, protetta e adatta a lunghi percorsi rocciosi. Non si vede molto in giro e credo sia una scarpa sottovalutata: sebbene abbia molti concorrenti blasonati nel suo segmento, ha una comodità di calzata che pochi altri modelli possono vantare.

Ma veniamo ora alla Terra Kiger 7. Intanto è inutile nascondere il fatto che la Terra Kiger sia una delle mie scarpe preferite da trail running: per estetica, design (no, non sono la stessa cosa), calzata e sensazione in corsa. È una scarpa molto leggera, aggressiva e sensibile, con la quale io però non disdegno anche percorsi oltre i 40km. A un primo sguardo la versione 7 non sembra poi così differente dalle precedenti: alcuni piccoli dettagli sono stati rivisti (punta rinforzata, disegno della linguetta, laccio sul tallone) ma strutturalmente è sempre la stessa scarpa no? Ecco, non proprio.

Il grosso della lavoro è stato fatto proprio dove è meno evidente: mi riferisco a suola e intersuola. Se da una parte la suola è stata fortemente ripensata nella parte centrale per essere più avvolgente e meno rigida, dall’altra vediamo che la transizione alla schiuma React è quasi del tutto completa: negli ultimi due anni infatti Nike ne ha esteso l’utilizzo in quasi tutti i suoi modelli (naturalmente in quantità e concentrazioni differenti), inclusi quelli da trail running, mantenendo la schiuma ZoomX quasi esclusivamente sull’avampiede.

Ora non mi resta che cercare una casa più grande.

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