La scarpa giusta per ogni allenamento

Si sa che la corsa è uno degli sport più semplici per quanto riguarda l’attrezzatura: l’unico indispensabile è la scarpa da running. E, se sei qui, già lo sai. Ma, se quest’affermazione va bene per chi ha appena iniziato a correre, non è del tutto vera per quelli che puntano a migliorarsi costantemente. Quelli che vogliono tirare fuori il loro potenziale inespresso e farlo nel più breve tempo possibile.

Non pensare al “Diavolo veste Prada” quando immagini un runner che sceglie con quale scarpa uscire, infatti il processo è molto più semplice: guardi la tabella di allenamento e, in base a cosa dovrai fare, dovresti individuare la scarpa giusta.

“Ma perché dovrei avere più scarpe quando ho solamente due piedi?”, dirai.

Perché ogni calzatura ha le sue caratteristiche e il suo àmbito d’uso. Non ti sogneresti mai di usare delle scarpe da trail per correre su strada, giusto?
Allo stesso modo, in base alla tipologia di allenamento, alla superficie, al tuo ritmo, c’è la scarpa più adatta.
E, per quanto ci siano prodotti che vanno abbastanza bene per quasi tutti gli utilizzi, io sono un sostenitore del doppio paio di scarpe: uno per gli allenamenti lunghi e più comodi e un altro per i lavori più tecnici e veloci.

Come sceglierle

Nonostante nella maggior parte dei casi si tenda a scegliere i due prodotti separatamente, secondo me è indispensabile partire da una valutazione precisa: la dinamica e le caratteristiche fondamentali dei due modelli si dovranno assomigliare.
In questo modo il feeling e il comportamento delle scarpe sarà analogo e ti permetterà di ritrovare lo stesso stile di corsa, indipendentemente dall’allenamento che farai.

Tutti i principali brand offrono moltissimi modelli e ti sarà semplice individuare i due prodotti che fanno al caso tuo. Ciò che conta è che abbiano lo stesso drop (il differenziale di altezza tra tacco e punta) in modo da avere lo stesso appoggio e – altrettanto importante – che utilizzino le stesse tecnologie.
In questo modo la risposta dell’ammortizzazione e la reattività delle scarpe saranno simili.

Io, in questo momento sto usando due prodotti Under Armour: le HOVR Infinite per gli allenamenti più lunghi e le HOVR Velociti 2 per i lavori di qualità.

Fondamentalmente, le Infinite sono più confortevoli e protettive mentre le Velociti 2 sono più leggere, dinamiche e veloci. Ma entrambe hanno intersuola HOVR e un drop di 8 millimetri e quindi il feeling è analogo.

Scarpe per allenamenti lunghi e lenti

Questo è il modello a tutto tondo. Quello che tutti comprano perché – in fondo – va sempre bene. O, alla peggio, comunque non va male.
Della nostra accoppiata, sono le scarpe che pesano un po’ di più – generalmente da 275 grammi in su (nella versione da uomo). Ed è normale, in quanto c’è più materiale adibito ad ammortizzazione e protezione: in fondo il loro scopo è mantenere il piede comodo anche negli allenamenti più lunghi.

Inoltre, proprio quando si allungano le distanze, i nostri piedi tendono a perdere il loro assetto ideale a causa della stanchezza ed è proprio in quel momento che entra in gioco la protezione che interviene per “correggere” il nostro appoggio.

Quando le scegli devi concentrarti soprattutto nel valutare la loro comodità poiché saranno le tue compagne per la maggior parte del tempo. Un altro importante aspetto da valutare è la tipologia di ammortizzazione: più morbida o più secca?

Personalmente non sono un grande fan delle scarpe troppo morbide perché mi sembra quasi di perdere la sensibilità sulla strada e quindi avere meno controllo sull’appoggio. In fondo a ogni passo è bello aumentare la nostra consapevolezza, no?!

Considera comunque che, in ogni caso, questa tipologia di scarpe funziona bene quando ti dimentichi di averle addosso. Indipendentemente dalla tipologia di ammortizzazione o dalle caratteristiche di protezione, sono scarpe che devono fare il loro lavoro senza farti preoccupare di nulla.

Scarpe per lavori di qualità e tecnica

In questo caso, come immaginerai facilmente, parliamo di scarpe più leggere e reattive. Sono le scarpe con cui farai le ripetute, i fartlek, le tempo run e la loro caratteristiche è di farti avere un totale controllo sull’appoggio e sulla posizione del piede. In questo modo potrai esprimere e lavorare meglio sul tuo potenziale.

La sensazione dell’appoggio è decisamente più diretta e quindi hai un maggiore controllo sul piede. La dinamica della scapa è pensata per tempi d’appoggio più brevi. E sono leggere, le senti che sono leggere: proprio per questo ti invogliano ad accelerare.

Per fare un confronto, se le prime sono paragonabili a delle berline per macinare chilometri in autostrada, le scarpe per gli allenamenti più veloci sono delle coupé che si esprimono al meglio in un circuito.

Un capitolo a parte: le gare

“Ok, tutto bello, ma con che scarpe devo correre in gara?”, dirai.

La risposta è semplice: dipende! ;)

Se vai sufficientemente veloce e la gara non supera la distanza della mezza maratona, puoi optare per le scarpe più veloci. Negli altri casi, è meglio orientarsi verso le scarpe più comode.

Sta nascendo in questo periodo una nuova categoria di scarpe dedicate quasi esclusivamente alle gare ma – nonostante l’emozione di utilizzare scarpe progettate per gli atleti professionisti che corrono la maratona in meno di due ore e venti – il mio consiglio è di lasciarle a chi corre davvero veloce e con una dinamica perfetta.
Le tue articolazioni mi ringrazieranno.

Benefici

Come avrai capito, i benefici che si possono trarre dall’utilizzo della scarpa giusta per ogni allenamento non sono così trascurabili. Già dopo qualche mese potrai apprezzare dei miglioramenti molto più veloci rispetto all’uso di un unico paio di scarpe.

La tua tecnica ne gioverà, la forza anche, la comodità pure. Insomma, i benefici sono davvero molti e non ci sono controindicazioni.

Dulcis in fundo: la valutazione economica

Due paia di scarpe significa anche raddoppiare la spesa, lo so. Ma è anche vero che, in questo modo, allunghiamo di molto la vita delle nostre scarpe.
In fondo tutte le scarpe hanno una durata che supera di poco l’anno di vita perché poi i materiali tendono a perdere le loro caratteristiche di ammortizzazione e reattività. Quindi perché non approfittarne per avere un set di “gomme” che ci permettano di dare il meglio in ogni condizione?

Secondo me, ne vale decisamente la pena.

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5 Commenti

  1. Uso le Brooks LEVITATE per gli allenamenti di qualità, le Brooks GHOST per i lunghi e le Salomon Speedcross4 per i trail.

  2. Bell’articolo, ma mi soffermeri sulla frase ‘una durata che supera di poco l’anno di vita perché poi i materiali tendono a perdere le loro caratteristiche …’
    In fase di acquisto di una nuova scarpa meglio evitare versioni ‘vecchie’?
    Di solito prendo la versione precedente (questione economica), quindi la scarpa potrebbe avere un anno di vita e non essere più al suo top già dal primo utilizzo? E dopo un anno che la uso?
    Grazie per qualsiasi illuminazione

    • Ciao Michele. Come puoi facilmente immaginare, il materiale di cui è composta l’intersuola è sensibile alle condizioni ambientali. Quindi dipende molto da come e dove viene conservata la scarpa prima che tu la acquisti. Chiaramente, se tu compri un paio di scarpe e le tieni chiuse nella scatola per tre anni, quando andrai a indossarle avranno perso le loro caratteristiche di reattività e ammortizzazione. In ogni caso, quando inizi a usarle, è normale che ci sia un decadimento delle doti (dovuto a consumo, urto, temperatura). Per questo motivo ho parlato di “un anno”. Chiaramente questo valore cambia da scarpa a scarpa, come anche la durata in chilometri.
      Scusami la lunghezza della risposta ma quando inizio a parlare di queste cose, divento logorroico! ;)

  3. Grazie mille.
    Potresti farci un articolo lo apprezzeri (probabilmente non solo io)

    PS io di solito punto ad arrivare ai 600/650 km sono pesante (poco meno di 80 kg) e lento (vr sui 6)

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