Perché gli umani sono gli animali più resistenti

Ci sono animali più veloci degli umani ma nel campionato delle resistenza vinciamo. Ecco perché


  • Certi animali possono raggiungere velocità incredibili, ma noi umani eccelliamo nella resistenza.
  • La nostra evoluzione su due gambe, la struttura dei piedi e il sistema di raffreddamento ci rendono unici nella corsa a lunga distanza.

 

Ho visto un granchio passeggiando in spiaggia. Mi ha tagliato la strada mentre camminavo sul bagnasciuga. L’ho seguito un po’ con lo sguardo per vederlo meglio: si è fermato un po’ ed è ripartito. Non avevo mai notato quanto veloce corre un granchio (davvero veloce, velocissimo). Ho provato anche a inseguirlo ma era molto più veloce di me. Non sono veloce e me ne sono fatto una ragione ma farmi battere da un granchio non era nei programmi.

Allora ho cercato di capire quanto veloce va. Le velocità che riescono a raggiungere oscillano a seconda della specie ma variano da 7/8 km/h a molto di più. Alcuni parlano di 22 miglia all’ora, che significa 35 km/h! Mi sembra tantissimo e diciamo che, anche se facessero 7/8 km/h sarebbero già velocissimi, anche considerando che, in rapporto con il loro corpo, vanno ancora più veloci. Per dire: se noi umani riuscissimo a correre a velocità paragonabili al loro rapporto dimensione del corpo/distanza dovremmo raggiungere i 500 km/h.

Ovviamente noi abbiamo un vantaggio che ci permette di sederci a tavola e mangiarceli in zuppa: le reti da pesca.
Scherzi a parte (animalisti, scusate), il nostro vantaggio è che loro mantengono quelle velocità per pochissimo tempo e su distanze modeste, mentre noi siamo l’animale con più resistenza fra tutti. Infatti ce ne sono tantissimi più veloci di noi: non solo i granchi ma pure i gatti e i cani, senza scomodare ghepardi o falchi pellegrini.

Eppure noi siamo l’unica specie che si è evoluta al punto da coprire più distanza prima di cedere. A scapito della velocità, che abbiamo lasciato ad altre specie per un motivo pratico: agli albori della caccia – e parliamo davvero di centinaia di migliaia di anni fa – i nostri progenitori capirono di non poter competere in termini di velocità ma solo di resistenza. In altre parole, cacciare significava inseguire a lungo una preda, finché questa non ne poteva più, stramazzava e, indebolita, era molto più facile da cacciare.

Come ci siamo riusciti?

Quanti animali che conosci corrono su 2 zampe? Se hai risposto “Solo gli esseri umani” mi spiace correggerti. Siamo in buona compagnia: corrono su due zampe/piedi anche alcuni uccelli, i gorilla (per quanto appoggino ogni tanto le zampe anteriori), i canguri, gli struzzi e i suricati. E non sono nemmeno tutti.
Gli struzzi sono anche molto più veloci di noi: arrivano a 70 km/h e corrono perché non hanno una struttura alare sufficientemente sviluppata da farli volare.

Noi però continuiamo a restare unici nella resistenza: insomma, alla fine lo struzzo lo prendiamo, anche perché se corre troppo a lungo è probabile che faccia un infarto.

Cosa ci ha permesso di essere così resistenti? Le teorie sono diverse e, per iniziare, dobbiamo capire perché in primo luogo ci siamo alzati in piedi. Non era affatto scontato, se non che – secondo una di queste teorie – un bel giorno di moltissimo tempo fa il fatto di ergerci in piedi ci ha fatto capire che potevamo avere un punto di vista molto interessante su ciò che ci circondava, facendoci per esempio sondare visivamente meglio il terreno, individuando così pericoli ma anche prede.

Da quel punto in poi, l’evoluzione è stata continua e inarrestabile, sino a condurci alla forma che abbiamo oggi. In cui ogni parte risponde a una funzione e a uno scopo e in cui tutto si è evoluto per rendere il gesto della corsa il più efficiente possibile. Quando diciamo che siamo fatti per correre insomma diciamo una cosa verissima.

Due gambe

L’ergersi e muoversi su due sole gambe permette di spendere meno energia, conservandone di più per aumentare la resistenza. Usare solo due dei quattro arti a disposizione inoltre lascia gli altri due liberi per afferrare cose o armi e per bilanciare il movimento della corsa.

Piedi, non più zampe

I nostri piedi sono percentualmente una parte piccola del nostro corpo, eppure sono anche meccanicamente fra le zone più interessanti. Secondo Daniel Lieberman, biologo evolutivo umano della Harvard University, per esempio abbiamo dita corte per evitare che si spezzino durante la corsa. Abbiamo tendini molto resistenti per sopportare i carichi, l’arco stesso del piede funziona come una molla e i nostri glutei sono così grandi per evitare che il busto si pieghi in avanti, aiutandolo a mantenersi eretto.

La nostra spina dorsale si è infine evoluta sino a essere flessibile perché essere bipedi significa mantenere in equilibrio metà corpo mentre la parte inferiore fa tutta la fatica. Esatto: braccia e spina dorsale e testa formano un sistema statico complicatissimo che deve sempre essere in equilibrio su una parte di corpo che si muove (le gambe) per non intralciare durante la corsa. I jet militari che volano a velocità supersoniche hanno bisogno del computer di bordo per controllare ogni minimo aggiustamento di assetto e di rotta ma non è che il nostro tronco faccia molto di meno.

Il sistema di raffreddamento

Il nostro più grande vantaggio non sta nei muscoli o nell’assetto ma nel come ci raffreddiamo. Come insomma riusciamo a dissipare il calore. C’è chi, come McDougall, sostiene anzi che è il fatto che sappiamo come termoregolarci sudando che ci dà il vantaggio definitivo. Riuscire infatti a mantenere la temperatura corporea entro valori di guardia ci permette di non andare in crisi, evitando quindi il collasso del sistema cardiocircolatorio.

Ciò è reso possibile dal fatto che, ergendoci in piedi, abbiamo anche una superficie di scambio più estesa di un quadrupede, aumentata ulteriormente dal fatto di essere animali poco o per niente pelosi. La superficie della pelle che scambia calore è quindi a diretto contatto con l’aria e si può raffreddare più velocemente.

Se durante il tuo prossimo allenamento vieni superato da un giaguaro, puoi tranquillamente gridargli dietro “Corri, corri: tanto ti piglio”. E poi correre.

(Ispirato da Livescience)

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2 Commenti

    • Parliamo di animali terrestri. Gli uccelli sono un’altra categoria e sono anche gli animali più veloci in assoluto. Anche le tartarughe attraversano l’oceano (o le più modeste anguille anche), però sono altri contesti. Comunque grazie per la precisazione!

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