Essere più umani

Tony Riddle è un barefoot runner e life coach con un progetto esistenziale molto definito: vivere il più possibile in maniera naturale

Una delle esperienze più comuni fra chi corre è la connessione (o, purtroppo e più spesso, la ri-connessione) con la natura. Parte dell’esperienza della corsa è determinata infatti dal poterla vivere immersi nella natura, a contatto con i suoi cicli, finalmente rendendosi conto del cambio delle stagioni e, con loro, delle temperature, dei profumi, della luce.

Correre in fondo è anche un modo per avvicinarsi di più alla nostra origine: tornare alle radici, all’infanzia e alle sensazioni ed emozioni che la definivano. Non era solo un’età anagraficamente diversa: era un modo di essere radicalmente differente, molto più naturale.

Partendo dal presupposto che “essere più umani” significhi anche vivere in maniera più naturale, l’ultrarunner e life coach Tony Riddle ha condiviso in un’intervista come fa a vivere in questo modo, partendo dalla sua passione per la corsa barefoot, cioè letteralmente a piedi nudi. Nel campo è un esperto, dato che nel 2020 ha stabilito il record di corsa a piedi nudi percorrendo 450 miglia tra Inghilterra, Galles e Scozia.

La sua giornata

Riddle alterna l’allenamento al lavoro. Essendo un life coach, molti suoi meeting avvengono in remoto, specie al mattino e al pomeriggio, quando registra anche podcast. Una vita così ben equilibrata fra cura personale – fisica e psicologica – e lavoro è chiaramente aiutata dal tipo di professione che svolge ma non è detto che il suo esempio non possa fornire spunti anche a te.

Appena sveglio

La giornata inizia con 20 minuti di mindful mobility, una specie di yoga più fisico e dinamico, per poi continuare con 100 cicli di respirazione nasale. Uno smoothie proteico e poi un’immersione nella natura: può trattarsi di una passeggiata o di un bagno ghiacciato: quest’ultimo in particolare ha la funzione di abituarlo a rimanere concentrato e a non cedere alle emozioni, cosa che gli può venire utile nel corso della giornata, quando può capitare qualche emergenza o qualche evento spiacevole al lavoro.

Il lavoro lo impegna dalle 6 alle 8 ore al giorno e la sera è dedicata alla famiglia, per concludersi poi alle 9 quando si addormenta.

Come puoi notare, ogni attività fisica è volta alla ricerca della concentrazione, in modo da poter poi svolgere il suo lavoro in maniera estremamente focalizzata, senza distrazioni o deviazioni.

Come lavora

Riddle parte da una constatazione: siamo ormai abituati a passare il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, seduti a una scrivania o comunque muovendoci poco o niente. Per questo la sua postazione di lavoro è particolare: si tratta infatti di un tavolo a cui ha segato parte delle gambe per permettergli di avvicinare di più il baricentro alla terra, alla ricerca di un contatto perso da tempo. Il suo consiglio è inoltre di muoversi il più possibile: dopo 25 minuti che è seduto lui si alza, fa qualche passo e qualche squat. In genere limita il più possibile il tempo trascorso davanti al computer.

Per questo ha coniato un nuovo termine, opposto a “screen-time” (cioè tempo trascorso davanti a uno schermo): lo chiama “sky time“, cioè tempo durante il quale è esposto all’aria aperta, al cielo, appunto. Come? Le telefonate e, se riesce, anche le riunioni le fa camminando o comunque all’aperto. Se deve restare invece seduto per una riunione, la sua regola è di calendarizzarle lasciando qualche minuto fra l’una e l’altra in modo da poter far nel frattempo esercizi o una piccola passeggiata.

Anche la qualità della luce è centrale per lui: per questo evita il più possibile quella blu degli schermi perché disturba il sonno e crea stress. Per ovviare usa lavorare con occhiali ambrati che rendono la luce emessa dal monitor più calda, effetto che si può comunque ottenere da tempo anche regolando automaticamente la temperatura luminosa degli schermi a seconda dell’ora del giorno.

E se fuori c’è brutto? Ci si porta la natura in casa, ovvio! Riddle consiglia infatti di attorniarsi di piante che purificano l’aria e hanno un effetto distensivo sulla mente.

Vabbè, facile con il lavoro che fa

Vero, però è anche vero che quella che lui propone è solo la sua giornata tipo, fatta di elementi e punti nodali. Niente vieta di usarla come un menu da cui scegliere quello che ragionevolmente si riesce a fare.

Magari non hai la possibilità di fare ore di esercizi e di camminare/correre presto al mattino ma puoi sempre applicare la sua regola del 25 minuti e quindi alzarti e camminare un po’ al lavoro o puoi lasciare sempre un po’ di spazio per te fra un appuntamento e un altro. Puoi telefonare all’aperto, camminando nel frattempo.

Si tratta di fare una cosa rivoluzionaria eppure così semplice: nell’agenda, oltre agli impegni lavorativi, devi inserire qualcosa di altrettanto importante eppure trascuratissimo, e cioè il cosiddetto “me time”, cioè il tempo che dedichi a te stesso. Per non impazzire e per essere così più riposato e rilassato quando lavori.

Sembra impossibile finché non provi a farlo.

(Credits immagine principale: Tony Riddle’s IG profile – Via Forbes)

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